Questa mattina, giovedì 15 luglio, è stata di scena la presentazione della mostra ‘Modigliani Opera Vision’, a cura della Fondazione Amedeo Modigliani, ospitata all’Istituto Provinciale per l’Infanzia “Santa Maria della Pietà” dal prossimo 1 settembre fino ad aprile 2023. Un percorso espositivo lungo due anni illustrato nella sala consiliare di Ca’ Farsetti dal presidente e dal direttore della Fondazione, Fabrizio Checchi e Marco Comito. Tra i relatori anche Greta García Hernández e Gérard-Georges Lemaire, rispettivamente presidente e membro del Comitato Scientifico della Fondazione Amedeo Modigliani; Filippo Battistelli, presidente Istituto Provinciale per l’Infanzia Santa Maria della Pietà, e il direttore de ‘Il Gazzettino’ Roberto Papetti.

“Non è una semplice mostra ma un vero e proprio percorso immersivo sul piano artistico, culturale e didattico che coinvolgerà anche le scuole della città – ha detto la presidente del Consiglio comunale di Venezia, Ermelinda Damiano, ringraziando la Fondazione Modigliani e portando i saluti del sindaco Luigi Brugnaro e dell’Amministrazione – E’ un progetto ambizioso che avrà la durata di due anni, che guarda in avanti partendo dal passato e va a riconfermare Venezia come centro e polo culturale e innovativo per eccellenza per l’arte mondiale. In questo particolare momento storico questa mostra colloca la nostra città come luogo simbolo della ripartenza, è un tassello prezioso che si incastra bene nel percorso di rinascita proprio nell’anno dei festeggiamenti per i 1600 anni della fondazione di Venezia”.

Ricordando la lapide dedicata all’artista livornese sulla facciata di un edificio sulle Fondamenta San Basegio, dove Amedeo Modigliani ebbe il suo studio a Venezia nel 1905 e che recita “Da Venezia ho ricevuto gli insegnamenti più preziosi della vita; da Venezia sembra di uscirmene adesso come accresciuto dopo un lavoro…” la presidente Damiano ha aggiunto: “Queste parole oltre a testimoniare un legame profondo tra Venezia e Modigliani, fanno capire come la nostra città sia sempre stata un laboratorio culturale, anche di sperimentazione e innovazione per i grandi artisti. E’ la storia di Venezia crocevia di culture e di popoli, di arte e di incontri”.

L’esposizione – è stato spiegato dagli organizzatori – è stata pensata per fornire allo spettatore una molteplice fruizione dell’arte, immersiva, strutturata come un vero e proprio cinema a 270° per raccontare il percorso artistico di Modigliani con percorsi didattici e linguaggi innovativi di esposizione dei contenuti. Le installazioni multimediali disegneranno l’intero percorso espositivo in un’immersione nella vita e nelle opere dell’artista grazie all’utilizzo della realtà virtuale, in una sala con ologrammi dove verrà proiettato un coinvolgente docufilm sul mondo dell’artista.

“È una mostra che parte dopo un periodo di chiusura a causa della pandemia e per questo abbiamo pensato di farla durare due anni – ha detto Checchi – La ricerca artistica di Modigliani e la sua evoluzione sono strettamente collegate a Venezia, città che l’artista ha scelto per la sua formazione, per questo abbiamo voluto dare una valenza didattica a questa mostra. È il momento di ripartire proprio dalla bellezza dell’arte”.

Al secondo piano del palazzo ci sarà un’area riservata agli artisti contemporanei, italiani e non solo, che potranno esprimere la propria creatività: “E’ un progetto ambizioso – ha aggiunto il direttore Comito – ospiteremo diverse delegazioni provenienti da tutto il mondo che apprezzano l’arte di Modigliani. La particolarità della mostra è la fruizione, ovvero sarà un’esposizione immersiva con tecnologie avanzate che permetterà un avvicinamento all’arte anche da parte dei giovani, quindi con un ruolo educativo e divulgativo di rilievo, oltre al coinvolgimento di artisti contemporanei che si alterneranno nei due anni”.

Amedeo Modigliani è vissuto a Venezia tra il 1903 e il 1905, dove si è iscritto all’Accademia delle Belle Arti. La sua produzione artistica è stata abbastanza copiosa, portandosi dietro il problema legato alla falsificazione delle sue opere dopo la prematura scomparsa, come sottolineato nel suo intervento dalla presidente del comitato scientifico Hernández. Ad oggi si stima che in tutto il mondo circolino circa 3 mila falsi.

“Artista strano e solitario, morto troppo presto per godere della sua fama – ha spiegato nel suo intervento Gérard-Georges Lemaire – Modigliani conserva un’arte a metà strada tra il moderno e il classico perché non riesce mai a staccarsi dallo stile italiano, molto simile a quello di Tiziano, dal quale non si è scostato fino alla fine”.

L’Istituto Provinciale per l’Infanzia Santa Maria della Pietà ospiterà l’esposizione che si svilupperà su 3 piani: il primo dedicato ad Amedeo Modigliani, il secondo sarà uno spazio riservato ad artisti contemporanei che potranno esporre in alternanza durante i due anni, mentre al terzo piano sarà allestito un hub culturale che ospiterà anche dibattiti e momenti di approfondimento sulla vita dell’artista.