Il “gemello digitale” della città di Padova, elaborato nei mesi scorsi grazie all’utilizzo di tecnologie all’avanguardia è stato realizzato su 110 km di strade. Presentato questa mattina dall’assessora ai servizi informatici e telematici e alla soft city Margherita Cera e dal Dirigente del Settore Servizi Tecnologici ed Informatici Alberto Corò.

Il “gemello digitale” di una città o di una parte di essa secondo gli esperti è la rappresentazione virtuale di un elemento fisico di un sistema complesso come una città.

A Padova il progetto rappresenta il centro storico e il boulevard dell’innovazione, l’area che va dalla Ferrovia fino alla Stanga lungo via Tommaseo e che ospita alcuni dei principali incubatori tecnologici e centri di ricerca, con l’obiettivo di estenderlo a tutta la città.

Il gemello digitale non è semplicemente una copia dell’oggetto fisico in un determinato momento, ma una versione virtuale che cambia continuamente e dialoga con il suo gemello fisico grazie ai dati che periodicamente vengono raccolti e inseriti nel modello. L’interconnessione continua e profonda con il corrispettivo fisico è la sua  caratteristica principale.

I dati raccolti sull’oggetto fisico vengono elaborati tramite algoritmi di machine learning per creare previsioni e modelli su cui basare le decisioni di gestione nel mondo reale.

Gemello digitale, opportunità interessante

L’enorme massa di dati raccolta ed elaborata restituisce la ricostruzione della realtà, il gemello digitale permette anche di rilevare e monitorare molto di ciò che richiederebbe sopralluoghi fisici da parte di tecnici e operatori: ad esempio tutto ciò che riguarda le piccole manutenzioni, la segnaletica stradale verticale ed orizzontale e il suo stato di conservazione e leggibilità, le insegne delle attività commerciali, lo stato di conservazione delle facciate degli edifici, il posizionamento degli elementi di arredo urbano o di plateatici, la manutenzione del verde urbano, la catalogazione delle barriere architettoniche.

Meno operatori grazie al software

Con l’utilizzo del software si stima un 80% in meno di uscite da parte di operatori e tecnici.  Una volta realizzato, il gemello digitale viene periodicamente aggiornato, in modo che riproduca esattamente la realtà fisica che rappresenta e che ovviamente cambia nel tempo. Altre città che lo hanno sono Milano, che prevede un aggiornamento annuale, e New York, metropoli in continuo e rapidissimo movimento che lo aggiorna addirittura ogni tre mesi.

I rilievi digitali necessari alla creazione del gemello digitale padovano sono stati realizzati ad aprile. Il progetto, che ha carattere sperimentale, è seguito dal SIT, il Settore Servizi Informatici e Telematici del Comune di Padova, che ha affidato la realizzazione a due società leader in questo campo, la CGR e la Cyclomedia con un investimento di 139 mila euro.  

La CGR è specializzata in rilievi aerei ad altissima definizione, la Cyclomedia in rilievi da terra con una tecnologia simile a quella utilizzata da Google Street Wiew per mappare le strade, ma che assicura una risoluzione molto più elevata e che si basa su software in grado poi di restituire la realtà con una tolleranza dimensionale inferiore a 5 cm.