Sfruttavano ragazze romene, costringendole a sborsare denaro per battere sulla strada. Cinque persone, tra italiani e stranieri, sono state arrestate dalla polizia di Treviso che ha sgominato un’associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento e allo sfruttamento della prostituzione. Due indagati sono latitanti.
Le indagini sono scattate lo scorso febbraio dalla denuncia di una vittima costretta con altre a prostituirsi lungo il Terraglio e la Pontebbana. La squadra mobile è così riuscita a raccogliere elementi a carico di due fratelli albanesi, di due loro cugini che, con la collaborazione di una ragazza romena e di due italiani, tenevano le fila di un’organizzazione criminale in cui i compiti ed i ruoli erano specifici e andavano dal reclutamento, alla gestione delle giovani. Nel corso dell’operazione sono state effettuate anche 16 perquisizioni in abitazioni, appartamenti e alberghi in cui si prostituivano le ragazze.
La polizia di Stato ha accertato che l’organizza gestiva le ‘postazioni’ sulle strade Terraglio e Pontebbana, obbligando le prostitute a corrispondere settimanalmente 200 euro ognuna per poter sostare. Gli italiani e l’indagata romena si occupavano di riscuotere l’affitto, mentre i due cugini albanesi si assicuravano che nessuna altra ragazza occupasse le aree destinate alle loro protette, una quindicina tra i 20 e i 25 anni di età. A gestire l’organizzazione Edmond Gijini, 38 anni, già arrestato anni fa sempre dalla squadra mobile di Treviso e uscito di carcere nel 2013, poi rifugiatosi in patria da dove impartiva gli ordini ai sodali. L’uomo non è stato ancora catturato, mentre un sesto indagato è stato rintracciato in un carcere in Germania dove gli hanno notificato il provvedimento restrittivo emesso dalla magistratura trevigiana.