Il prurito intimo con perdite è una condizione femminile piuttosto frequente nelle donne in età fertile e durante la menopausa. Parliamo di un disturbo che in molti casi può essere accompagnato anche da bruciore, arrossamento e secrezioni anomale.

Le forme più comuni tendenzialmente sono provocate da infezioni, squilibri ormonali, vaginiti o, nei casi più importanti, da radiazioni o agenti chimici.

Prurito intimo con perdite marroni

Questo tipo di perdite può essere causato da infezioni batteriche, ma anche da mestruazioni irregolari, diete drastiche o eccessivi sforzi fisici. Per questo motivo, in presenza di prurito vaginale associato a perdite marroni, è sempre opportuno consultare un ginecologo per individuare la natura del disturbo e, di conseguenza, la cura più indicata.

A seconda della casistica specifica, lo specialista valuterà la possibilità di effettuare un Pap test o ulteriori test mirati. Nei casi più lievi, tuttavia, potrebbe essere sufficiente anche una cura farmacologica o l’assunzione di eventuali integratori.

Prurito intimo con secrezioni trasparenti

Il prurito vaginale associato a perdite trasparenti e inodori non deve destare particolare preoccupazione e tendenzialmente non necessita di cure particolari. Tale fenomeno, infatti, può essere una fisiologica risposta dell’organismo femminile ai cambiamenti ormonali, soprattutto nella prima fase dell’adolescenza.

Secrezioni acquose e trasparenti, inoltre, possono comparire anche in fase di ovulazione o nel primo trimestre di gravidanza, talvolta accompagnate da un leggero prurito intimo. Tuttavia, se il disturbo tende a diventare invalidante o se si notano dei cambiamenti significativi nelle perdite è comunque opportuno consultare il medico.

Prurito vaginale con perdite gialle

Anche il prurito intimo accompagnato a perdite giallastre di per sé non deve destare grande preoccupazione. Tuttavia, è bene indagare le cause scatenanti se queste tendono ad essere giallo-verdastre e se si verificano anche prurito o bruciore.

Una sintomatologia di questo tipo, infatti, può sottendere un’infezione batterica da Trichomonas vaginalis o una malattia a trasmissione sessuale. Lo specialista, quindi, potrà consigliare di effettuare un tampone vaginale per appurare l’origine del disturbo e per prescrivere il trattamento terapeutico più opportuno.