A person playing cards with four of a kind in the hand

Il poker, talvolta anche protagonista di film sul grande schermo, è uno dei giochi di carte più famosi e giocati al mondo, di cui milioni di persone conoscono punti e regole di base. La diffusione in ogni continente è talmente ampia che si sono via via formate numerose varianti e specialità. Chi si approccia al poker a volte finisce per conoscerle tutte, comprese sfumature su svolgimento delle singole mani e sulle puntate. E c’è da dire anche che l’isolamento domestico dovuto al Covid ha contribuito a un ritorno delle carte come passatempo. Proviamo dunque a confrontare tutte le tipologie.

Partiamo col dire che esistono ben 3 specialità di poker differenti. La più diffusa e conosciuta è quella della Community Card. Questa si basa sul fatto che, oltre alle carte coperte che ogni giocatore riceve durante una singola mano, ci sono sul tavolo almeno 3 o più carte comuni a tutti i partecipanti, da combinare con quelle in proprio possesso per realizzare i tipici punti del poker: dalla coppia alla scala reale. All’interno di questa prima famiglia, poi, possiamo evidenziare alcune varianti tra le più giocate al mondo, prima delle quali la Texas Hold’em. Si tratta della versione più utilizzata nei tornei internazionali organizzati ogni anno, specialmente a Las Vegas. Per quel che riguarda le regole del poker Texas Hold’em, queste sono piuttosto semplici e intuitive. Due carte coperte in mano, 5 comuni sul tavolo, messe dal croupier in tre momenti diversi della partita. Il poker Texas si differenzia dall’Ohama, che fa parte della specialità Community Card, per il fatto che in quest’ultima le carte in mano sono 4 e non 2 e quelle a terra solo 3 e non 5. Inoltre, nella versione Ohama si può far punto a patto che si utilizzino almeno 2 hole cards su 4.

Seconda specialità è quella dello Stud Poker, nella quale si gioca solitamente con una o più carte scoperte. L’esempio più classico è quello in cui il giocatore ha in mano 5 carte e 4 di queste sono scoperte, come nella versione Telesina. Molto diffuso è il Seven Cards Stud, dove i giocatori ricevono in totale 7 carte, di cui 2 coperte e una scoperta al momento della prima distribuzione. La mano prosegue ricevendo altre 3 carte scoperte e l’ultima coperta. L’ultima specialità, invece, è quella del Draw Poker, molto usata nelle Word Series of Poker, di cui nel 2020 un italiano è diventato campione, nella quale rientra quello classico: 5 carte coperte ad ogni giocatore, che possono essere sostituite, nel numero massimo di 4, in un eventuale secondo giro. Le varianti, invece, riguardano soprattutto il numero limite di puntate in ogni giro della mano e devono essere decise prima dell’inizio della partita. La più diffusa è quella del limite fisso, che consente al massimo 3 rilanci nel medesimo giro di una mano a poker.

Esiste poi la variante con il limite al piatto, molto diffusa specialmente tra i giocatori europei. Se si decide di optare per questa varietà, si accetterà la norma secondo cui i rilanci non potranno mai essere maggiori rispetto alla somma presente nel piatto. Tuttavia, a differenza della variante a limite fisso, qui non ci sono limiti sul numero di rilanci che si possono effettuare durante ogni giro. Altra variante molto diffusa, specie negli States, è quella del limite misto, dove i limiti sul numero di rilanci è variabile nel corso della partita. Infine, esiste la varietà detta a piatto diviso. Qui l’oggetto della norma non riguarda le puntate ma l’eventuale divisione del piatto, che verrà spartito dal realizzatore del punto più alto e da quello del punto più basso in determinate condizioni.