Se ne parla già da qualche anno ma nessuno avrebbe mai potuto immaginare quanto questo fenomeno sarebbe arrivato a toccare certi numeri.
Sono ben 150mila esemplari di nutria, il roditore che negli ultimi anni sta mettendo a repentaglio gli argini dei fiumi del Veneto Orientale.
E’ significativo constatare che alcune zone, come ad esempio Portegrandi, hanno dovuto dotare le strade di cartellonistica per portare all’attenzione degli automobilisti il pericolo di possibile attraversamento della carreggiata dei grossi roditori.
Questo fenomeno richiama molti cacciatori che saranno “autorizzati” ad abbattere le nutrie come è già capitato nel 2014 quando gli animali erano considerati fauna selvatica e quindi “cacciabile”: “L’ultimo incontro in Regione – ha commentato Luciano Babbo dell’ambito di caccia locale – ha stabilito che si tornerà indietro al 2014 […]. Potranno cacciare le nutrie i soggetti autorizzati con regolare porto d’armi. Poi la Regione deciderà lo smaltimento, seppellendo le carcasse sotto terra o nell’inceneritore, quest’ultima operazione molto più costosa. Resta il fatto che non c’è tempo da perdere, solo nel Veneto Orientale abbiamo oltre 150 mila esemplari che stanno aumentando; sulla strada sono estremamente pericolose, in particolare gli esemplari da 11 o 12 chili che possono causare incidenti gravi, soprattutto nel caso dei motociclisti”.
Matteo Venturini