Si o no? Si o no? Ormai sembra un ritornello. In Comune non si parla d’altro. Da errori marchiani di chi ristruttura uno stabile con la scritta “Comune di Mestre” a chi, in aperto contrasto con il Sindaco Brugnaro si appella alla regione affinché si possa procedere al referendum Venezia Mestre per finire con i gruppi social che organizzano eventi (l’ultimo in ordine di tempo organizzato dal Movimento Piero Bergamo per l’autonomia di Mestre all’Hotel Venezia – sic).

Intanto la Regione fa sentire la sua voce e prosegue, nonostante la contrarietà del sindaco, l’iter del quinto (e nel caso ultimo) tentativo di divisione di Venezia e Mestre in due comuni autonomi. Ieri la prima commissione consiliare della Regione Veneto ha dato il proprio via libera, votando il giudizio di “meritevolezza” alla proposta di legge d’iniziativa popolare. “Sul tema – ha osservato Marino Finozzi (Lega), presidente della commissione -, abbiamo contro l’amministrazione comunale ed il sindaco Brugnaro perché andiamo a dividere un Comune che complessivamente rende Venezia una Città metropolitana”. Se si arriverà all’indizione della consultazione popolare il referendum per la separazione di Venezia dalla terraferma non potrà più essere riproposto e finora è andata a finire sempre con esito negativo per i ‘separatisti’.

Il progetto di legge è stato approvato con l’assenso di tutte le forze politiche, tranne Pd e Lista Moretti che hanno deciso di non partecipare al voto. Ora il referendum dovrà essere votato dall’aula, ma i numeri assicurano che si tratterà soltanto di un passaggio formale. La Regione indirà quindi il referendum, che sarà probabilmente impugnato dal Comune di Venezia. “Non abbiamo partecipato al voto per una ragione molto semplice – spiega Francesca Zottis del Partito Democratico – non siamo contrari a far esprimere i cittadini, ma nel momento in cui anche il settore legislativo regionale afferma che si tratta di un atto che potrebbe non essere legittimo, abbiamo ritenuto che non fosse opportuno esprimere una valutazione”.

Gian Nicola Pittalis

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