I sani valori dello sport, l’esempio di campioni del passato e del presente, la volontà di aiutare una realtà in grande difficoltà. Ed anche un pizzico di allegria e spensieratezza ad accompagnare e concludere una serata splendida. Questo il sunto dell’iniziativa “Silea per Rocca Pietore” organizzata e realizzata sabato sera da XI di Marca, Noi, Adelante Onlus e dal Comune di Silea col supporto di Zanatta Caffè, Plastigrafica, Sgcommunity.it, Sportler, Donadi photographer, Gioie Gobbo, E’ Rosa, Gate One, Cisolla Frutta, Pastificio Borgoverde, La Bottega della Pasta Fresca, Itas Assicurazioni e Festa dea Sardea.

WhatsApp Image 2019-02-09 at 21.44.03Sul palco dell’auditorium comunale sono saliti diversi personaggi dello sport trevigiano per portare un essenziale contributo sulla capacità di rialzarsi e ricominciare dopo un evento negativo. “Ho sempre vissuto lo sport come una famiglia – ha ricordato l’ex ciclista Marzio Bruseghin – In un simile ambiente ci si aiuta anche tra avversari. L’episodio storico della borraccia tra Coppi e Bartali è un esempio lampante”. Ricominciare dopo un brutto infortunio, paragonabile alla devastazione subita dal Bellunese, è stato il tema degli interventi di Alberto De Marchi ed Alberto Sgarbi, rugbisti del Benetton, entrambi reduci da pesanti stop fisici: “C’è la voglia di tornare in gruppo, di voler dimostrare qualcosa, di riprendere un percorso – ha sottolineato De Marchi – Specie quando la carriera potrebbe concludersi per un malanno o quando addirittura si rischia la vita. Esiste una spinta motivazionale, una volontà più forte di qualunque cosa che ci fa continuare”.

Ma lo sport riserva anche delusioni, come un esonero o una sconfitta bruciante. “Col tempo ho imparato a metabolizzare ed a trovare nuovi stimoli – è stata la testimonianza di Alberto Cavasin, già difensore di Serie A e poi allenatore – La prima volta che venni sollevato da un incarico tecnico non fu semplice da digerire. Poi ho capito. Anche da simili esperienze si può imparare e ricominciare”. Ben più complesso il percorso di Samuele Papi, uno dei più grandi pallavolisti di sempre, che si è visto sfuggire due volte dalle mani l’oro olimpico: “La sconfitta del 1996 ad Atlanta contro l’Olanda ancora fa male. Forse perché all’epoca eravamo i favoriti assoluti e percepivamo la possibilità di raggiungere un traguardo straordinario. Come ho affrontato la delusione? Col duro lavoro, giorno dopo giorno, facendo tesoro del ko e trovando nuovi stimoli per diventare più forte degli avversari”.

Paolo Vazzoler ha ricordato ancora una volta l’incredibile ripartenza della pallacanestro trevigiana che rischiava di scomparire. Un altro esempio di come ci si può rialzare dopo un evento negativo: “Avevamo due possibilità. Lasciar perdere, rinunciare, andare a vedere giocare gli altri alla domenica. Oppure rischiare, per uno sport ma anche per tutta una comunità e per i giovani. Abbiamo scelto la seconda strada. E non ci pentiamo affatto”. “I problemi fanno parte della vita – ha aggiunto Andrea Gracis, già grande campione con Scavolini e Benetton ed oggi DS di TVB – Li si affronta in modi diversi, a seconda se si scenda in campo e se si debba gestire una squadra dalla panchina o da una scrivania. Si cerca sempre di trasmettere un messaggio, portare la propria esperienza a beneficio di qualcuno”.

A chiudere la serata, in un auditorium gremito, lo spettacolo di cabaret musicale del Duo Idea con un calembour di parole e canzoni che ha scatenato l’ilarità in sala. Ottimo il bilancio dell’iniziativa, come sottolineato dal sindaco Rossella Cendron e da Marco Zanatta che hanno mostrato il frutto degli sforzi comuni, un assegno di cinquemila euro a favore del Comune di Rocca Pietore per contribuire alla ricostruzione. Perché ogni aiuto, anche il più piccolo, può rappresentare un importante passo in avanti verso il domani.