Riprese le Lezioni di Sicurezza Stradale della Provincia di Treviso nelle Scuole Secondarie

 

Oggi nella nuova sede del Maffioli sono riprese le lezioni di Sicurezza Stradale organizzate dalla Provincia di Treviso. Una promessa quella annunciata dal presidente Marcon che è stata mantenuta e che si spera possa portare gli stessi risultati ottenuti nei 15 anni precedenti, quando grazie a investimenti sulle infrastrutture e le azioni di sensibilizzazione, le lezioni nelle scuole secondarie superiori, le esercitazioni di guida sicura, si era riusciti a diminuire i decessi stradali sulle strade della Marca Trevigiana di oltre il 50%. Ora che il trend sembra invertirsi, specie a causa dell’uso scorretto del telefonino, urge correre ai ripari. E così, ora che le Province hanno di nuovo capacità di investimento, sono ripartire le lezioni. In questa prima tranche verranno coinvolte 15 scuole superiori di tutto il territorio provinciale. Questa mattina al Maffioli la lezione era in presenza in una classe e altre 15 erano collegate. Oltre ai docenti, al dirigente scolastico e al presidente Stefano Marcon, erano presenti rappresentati delle Forze dell’Ordine, dei Vigili del Fuoco, della Motorizzazione Civile e come partner la Federazione Motociclistica Italiana.

“L’avevamo promesso, l’abbiamo messo in campo: il Progetto Sicurezza Stradale della Provincia di Treviso è ricominciato – ha detto Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso – ai ragazzi ho detto: state sempre attenti perché è importante la sicurezza sulla strada per salvare la vostra vita e quella degli altri. E rinunciamo al telefonino quando si guida perché, i dati ci dicono, è sempre più la causa di incidenti. In questa prima tranche copriremo 15 scuole superiori di tutto il territorio, ma garantisco che riprenderemo in tutti gli oltre 100 plessi scolastici nei quali operiamo”.

QUALCHE DATO

Nel 2019 (ultimo anno con rilevazioni complete da prendere in considerazione secondo l’Istat, dato che il 2020 a causa del lockdown è da considerarsi anomalo) erano stati 56 i decessi stradali e 3085 i feriti, un dato che comunque poneva la Provincia di Treviso sulla buona strada per la riduzione dei decessi tra il 2010 e il 2020. Se nel 2017 dunque si era toccata la quota minima di 53 decessi, da quel momento in poi è iniziata un lenta risalita.

Per quanto concerne i dati 2019: sono gli automezzi nel 60% a essere oggetto di incidente con deceduti, seguono i motocicli (13%), gli autocarri (11%) e le biciclette (10%). Per gli incidenti con lesioni, invece, predomina l’autovettura privata: 72%.

Il dato che più rende l’idea del periodo attuale è senza dubbio quello della natura dell’incidente mortale: la maggior parte sono fuoriuscite autonome, scontri frontali e scontri laterali, proprio come avvenuto in questo tragico agosto 2021. Inoltre, rispetto agli anni precedenti, l’ultimo periodo ha fatto ritornare alto l’indice di mortalità tra le 4 e le 7 di mattina, invertendo una tendenza che nell’ultimo decennio aveva invece visto le ore di punta di entrata e uscita al lavoro come più pericolose. La distrazione alla guida è una delle cause predominanti. Nel 2019 sono state rilevate 310 fuoriuscite autonome 12 delle quali sono state fatali per 15 persone (quasi il 27% dei decessi dell’intero anno), che non sempre erano i conducenti. In nessuna di queste è stato segnalato il mancato rispetto dei limiti di velocità, e nella maggior parte dei casi, le condizioni meteo erano di tempo sereno, il fondo stradale era asciutto ed il tratto di strada era rettilineo, pertanto le cause dei sinistri sono imputabili alla disattenzione. Se ci aggiungiamo che sono in aumento le contravvenzioni sia per utilizzo dello smartphone alla guida (+25%) sia per il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza (+40%) abbiamo il quadro della situazione.