Stasera l’Auditorium Santa Margherita a Venezia (Dorsoduro 3689) ospita l’incontro con Ferdinando Scianna, (Bagheria, PA, 1943), una delle figure di riferimento della fotografia contemporanea internazionale, protagonista dell’antologica in corso fino al 2 febbraio 2020, alla Casa dei Tre Oci di Venezia.

La serata, organizzata dall’Università Ca’ Foscari di Venezia, in collaborazione con Casa dei Tre Oci e Fondazione di Venezia, sarà introdotta da Michele Bugliesi, rettore dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e da Giampietro Brunello, presidente della Fondazione di Venezia.

L’appuntamento vedrà il fotografo siciliano dialogare con Denis Curti, direttore artistico dei Tre Oci, sulla sua carriera, lunga oltre cinquant’anni, e sul suo particolare legame con la città lagunare.

Ingresso libero, fino esaurimento posti.

Ferdinando Scianna ha iniziato ad appassionarsi alla fotografia negli anni sessanta, raccontando per immagini la cultura e le tradizioni della sua regione d’origine, la Sicilia.

Il suo lungo percorso artistico si snoda attraverso varie tematiche – l’attualità, la guerra, il viaggio, la religiosità popolare – tutte legate da un unico filo conduttore: la costante ricerca di una forma nel caos della vita.

In oltre 50 anni di narrazioni, non mancano di certo le suggestioni: da Bagheria alle Ande boliviane, dalle feste religiose – esordio della sua carriera – all’esperienza nel mondo della moda, iniziata con Dolce & Gabbana e con la sua modella icona Marpessa. Poi i reportage (è il primo italiano a far parte, dal 1982, dell’agenzia fotogiornalistica Magnum), i paesaggi, le sue ossessioni tematiche come gli specchi, gli animali, le cose e infine i ritratti dei suoi amici, maestri del mondo dell’arte e della cultura come Leonardo Sciascia, Henri Cartier-Bresson, Jorge Louis Borges, solo per citarne alcuni.