Raddoppiati gli spazi espositivi. Il 14 maggio aprirà i battenti con la grande mostra “Canova Gloria Trevigiana”

 

E’ inaugurato il completamento del restauro del complesso edilizio che ospita il Museo Bailo. I lavori hanno interessato il chiostro nord dell’ex fabbrica conventuale e le sale afferenti con interventi di restauro conservativo, miglioramento strutturale, realizzazione di nuovi impianti di riscaldamento, climatizzazione e illuminazione. 

Con il raddoppio degli spazi, da 1565 a 3030 metri quadrati, il Grande Bailo potrà ospitare grandi mostre ed esposizioni di livello nazionale: la prima, dedicata ad Antonio Canova, aprirà il 14 maggio.

Grande Bailo. L’opera di riqualificazione, per la quale sono stati investiti 3,3 milioni di euro, ha perseguito l’obiettivo di conferire un carattere unitario all’intero complesso museale senza negare l’originalità delle singole parti, in particolare l’ “addizione Carlini” situata sul fronte Est. Gli interventi più impegnativi hanno riguardato la messa a punto delle dotazioni necessarie per raggiungere altissimi livelli prestazionali per le sale espositive, fra i quali il controllo dell’umidità e della temperatura, il ricambio dell’aria, la presenza di impianti di rilevazione dei fumi, di spegnimento, di video sorveglianza, trasmissione dati e illuminazione. 

Le opere impiantistiche sono state realizzate per ridurre al massimo la percezione della presenza degli apparati tecnologici, integrati negli allestimenti sotto forma di boiserie. I consolidamenti strutturali hanno invece riguardato soprattutto i locali del primo piano.

I fregi.  Nella sala nord del secondo chiostro, destinata nel nuovo progetto alle esposizioni temporanee, sono stati restaurati gli affreschi ritrovati da Bailo e staccati da edifici trevigiani per essere poi posizionati a decorazione dell’ambiente. Si tratta di una testimonianza fondamentale di quella che era per l’abate l’idea di “Museo Trevigiano”. Nella grande sala al primo piano si possono ritrovare infatti le iscrizioni “La storia si rivela anche nell’arte”, le due porzioni di fregi provenienti dalle ex prigioni che sorgevano in piazza San Vito, come sottolineato dal fregio “[Dalle] demolite prigioni di San Vito 1892” e i motti “L’industria si accoppi all’arte” e  “Il bello in ogni sua forma educhi al bene”. Da questi lacerti è possibile capire come Luigi Bailo avesse imbastito un vero e proprio progetto di decorazione, sfruttando gli affreschi che man mano, sempre più numerosi, andava distaccando da edifici pubblici e privati di Treviso. 

La progettazione dell’intervento è stata interamente sponsorizzata da Arper Spa, a testimonianza dell’impegno dell’azienda di Monastier per la cultura e il territorio.

«Grazie a questo intervento, il Museo Bailo assume una dimensione nazionale, diventando un polo ancora più integrato con la Città. Qui si potrà godere delle meraviglie in esposizione, ma anche vivere la Città attraverso il Museo, con i suoi affreschi e le sue sale», le parole del sindaco Mario Conte. «Ringrazio Arper con il presidente Claudio Feltrin, che ha fortemente creduto e sostenuto il progetto,  l’assessore Sandro Zampese con il Settore Lavori Pubblici e tutti i restauratori che hanno permesso di riconsegnare alla Città e a tutti coloro che amano la cultura e il “bello” un luogo di cultura, di studio e di svago. Non vedo l’ora di poterlo ammirare con le preziose opere del Canova». 

«Il completamento del Museo Bailo con la ristrutturazione del secondo chiostro e le sezioni ammesse, è stato il primo investimento che abbiamo inserito nel programma delle opere pubbliche, consapevoli dell’importanza di avere un museo “completo” per la organizzazione e gestione della produzione artistica del Comune di Treviso», afferma l’assessore ai Lavori Pubblici Sandro Zampese.  «La ristrutturazione della facciata nord e la relativa area verde, le due stanze destinate ad uffici dell’addizione Carlini, già progettate, saranno invece oggetto di candidatura al bando del Mibact. Ringrazio Studio Mas con l’architetto Marco Rapposelli e Gianluca Sampieri del Settori Lavori Pubblici per l’importante contributo».