“Scendere in piazza contro le stragi sul lavoro è un dovere: in Veneto i numeri degli incidenti, non solo mortali, sono inaccettabili. Anche stamani l’ennesima vittima, a Nogarole Rocca nel Veronese. E la politica non può limitarsi a dare solidarietà: servono risposte vere, con controlli e sanzioni, ma un rafforzamento delle attività è impossibile se non si interviene sugli organici degli Spisal”. 

A dirlo è Andrea Zanoni, questa mattina in piazza dei Signori a Treviso per la manifestazione promossa da Cgil, Cisl e Uil contro le morti sul lavoro: già 10 da inizio anno nella Marca, a cui si sommano 4mila infortuni. 

“La sicurezza deve rappresentare una priorità assoluta, non è tagliando sul costo del lavoro che si può pensare di rilanciare l’economia e uscire dalla crisi. Invece è un tema ancora sottovalutato, altrimenti le cifre non sarebbero così drammatiche. Ripresa e vero sviluppo devono andare di pari passo con la buona occupazione. La sensazione è che si cerchino scorciatoie, a maggior ragione in momenti di difficoltà, che possono sfociare anche in situazioni di sfruttamento e illegalità, come testimoniato da inchieste recenti”.

“Sia in questi primi mesi di legislatura che nella scorsa, ho presentato diverse interrogazioni,  l’ultima a inizio maggio ancora senza risposta, chiedendo assunzioni negli Spisal e ricevendo sempre repliche di circostanza, senza impegni precisi. Di recente c’è stato un concorso di Azienda Zero, ma i posti a disposizione erano davvero troppo pochi rispetto alle necessità. In provincia di Treviso – ricorda Zanoni – l’accorpamento delle Ulss ha portato a un dimezzamento degli addetti. Di fronte alle tante denunce, è arrivato nel 2018 il Piano della Regione per la sicurezza sul lavoro, ma gli organici restano fortemente sottodimensionati; i nuovi ingressi hanno permesso soltanto di coprire i pensionamenti. E in questo ultimo anno e mezzo i servizi di controllo si sono ridotti, con alcuni degli addetti addirittura spostati a ricoprire altre mansioni, legate al  contenimento della pandemia. Nel bilancio 2020 avevamo preparato un emendamento per 30 assunzioni straordinarie proprio per dare attuazione al Piano regionale, bocciato dalla maggioranza. Promettere è facile, ma non è con le parole che si fa prevenzione”.