E’ appena uscita la nuova edizione il rapporto annuale “Ecosistema urbano” realizzato da Legambiente nazionale sulle performance ambientali delle città
Nuovo anno, nuovo report: “Ecosistema urbano”, l’indagine di Legambiente sulle performance ambientali delle 106 città capoluogo italiane, conferma Treviso nella top ten ma rispetto al 2023 scende di due posizioni, dalla quarta alla sesta, totalizzando 72,63 punti su 100. In miglioramento i risultati su raccolta differenziata e dispersione idrica, male i punteggi sul trasporto pubblico, ancora scarsa la qualità dell’aria con alte concentrazioni di PM10 e PM2,5. In cima alla classifica nazionale figurano Reggio Emilia con 80,66 punti, a seguire Trento e Parma.
“Apprezziamo l’autocritica dell’amministrazione: come già condiviso, c’è molto ancora su cui lavorare non solo per evitare di scendere in classifica, ma soprattutto per risolvere dei nodi fondamentali per la qualità della vita di cittadine e cittadini, nella consapevolezza che ad esempio i morti in strada tra gli utenti deboli sono nettamente aumentati” commenta Fabio Tullio, presidente Legambiente Treviso.
“Queste indagini di ampio respiro sono fondamentali per capire a che punto siamo in termini di sostenibilità, ma come circolo abbiamo uno sguardo privilegiato e ravvicinato sul territorio che ci permette di mettere ancora più a fuoco questo scenario. Al di là del successo ottenuto sul tema della raccolta differenziata, per il quale Contarina è uno dei modelli di riferimento a livello nazionale, riconosciamo il lavoro dell’amministrazione comunale rispetto all’opera avviata (e tanto attesa) di ATS di collettamento alla rete fognaria. Al contempo però osserviamo con preoccupazione la mancanza di chiarezza e prese di posizione forti su temi come l’aeroporto, la tutela delle zone umide e la gestione del traffico, utili a migliorare la qualità dell’aria diminuendo, tra gli altri, i rischi sanitari; crediamo che proprio il tema traffico veicolare non possa essere risolto con la recente proposta di “terza corsia” del Put, che, seppur dedicata ai bus, oltre a generare ulteriore traffico (paradosso matematico di Braess), consumerebbe ulteriore suolo, rischiando di sacrificare ancora aree verdi e spazio per pedoni e biciclette che dovrebbero essere utenti privilegiati dentro le mura e nel primo fuori mura; si dovrebbe puntare ad un trasporto pubblico più efficiente e adeguatamente promosso, coinvolgendo l’area vasta verso una gestione diffusa della mobilità urbana, anche riattivando un confronto sul progetto di liberalizzazione del tratto Treviso Sud – Treviso Nord dell’A27. Oltre alle dichiarazioni, è opportuno rendere effettivo il “consumo di suolo zero” con tutti gli strumenti e i mezzi disponibili, cementificazione che risulta invece in crescita. Infine, riteniamo fondamentale privilegiare il coinvolgimento sia delle associazioni nei nuovi “osservatori” annunciati, sia della cittadinanza, applicando maggiore trasparenza nelle scelte e una maggiore comunicazione inclusiva”.