I trigliceridi sono lipidi presenti nel sangue che fungono da “scorta” di grassi per l’organismo, così da garantire una riserva di energia da poter utilizzare in caso di emergenza.

Il corpo umano, infatti, ha la capacità di convertire le calorie in eccesso in trigliceridi e di immagazzinarli nelle cellule adipose. Tuttavia, un valore troppo elevato di quest’ultimi di fatto aumenta il rischio di contrarre malattie cardiovascolari.

Trigliceridi alti: come ridurli

Quando si assumono più calorie del necessario esse vengono trasformate in trigliceridi. Per questo motivo, dunque, una prima accortezza è quella di mantenere il peso sotto controllo, dimagrendo o riducendo la massa grassa se necessario.

In una persona adulta, il valore ottimale di trigliceridi nel sangue deve essere tendenzialmente inferiore a 100 mg/dl. Se è compreso tra 100 e 150 mg/dl è considerato “normale”, tra 150 e 200 mg/dl “al limite”, mentre oltre i 200 mg/dl è “alto”.

Inoltre, le linee guida internazionali consigliano di non eccedere con l’assunzione di zuccheri: 25 grammi, infatti, sono la dose massima giornaliera consentita. Di contro, consumare un quantitativo superiore fa sì che lo zucchero eccedente si trasformi in lipidi.

Limitare i carboidrati e praticare attività fisica

All’interno di una dieta sana, varia ed equilibrata non devono mancare i carboidrati. Tuttavia, un loro dosaggio eccessivo fa sì che queste sostanze vengano trasformate a loro volta in trigliceridi ed immagazzinate nelle cellule adipose.

Via libera, di contro, al consumo delle fibre. I loro benefici, infatti, sono molteplici: contribuiscono a diminuire l’assorbimento dei grassi e degli zuccheri nell’intestino e riducono i livelli ematici dei grassi.

Infine, anche praticare attività fisica con costanza e regolarità ne limita l’accumulo. Particolarmente indicati in tal senso sono tutti gli esercizi aerobici come, ad esempio, andare bici, nuotare, correre o camminare a passo sostenuto.