Nuovo piano strategico del turismo veneto. Assessore Caner: “Una governance partecipata per riprogettare il futuro, partendo dall’innovazione e valorizzando la trasversalita’ del turismo”
“Il mondo del turismo è cambiato e l’emergenza sanitaria vissuta a causa della pandemia ha accentuato, a livello globale, dei segnali che già erano emersi nel comparto. Si cerca ora un punto di equilibrio, una nuova normalità, dove prevenzione, benessere e forma fisica giocheranno un ruolo da protagoniste”.
Sono parole dell’assessore al Turismo della Regione del Veneto, Federico Caner, e proprio guardando in questa direzione la Regione del Veneto ha pensato a una vera e propria revisione del Piano Strategico del Turismo Veneto, approvato nel 2019, e che aveva coinvolto oltre 300 rappresentanti del sistema turistico regionale.
“Riattivare i percorsi partecipativi significa ridefinire le nuove linee strategiche e le azioni per riprogettare il futuro, post Covid, del turismo in Veneto – sottolinea ancora l’Assessore regionale -. Le opportunità di sviluppo di prodotti alternativi vanno colte, comunicate e rese accessibili, ma il vero valore aggiunto, oggi, arriva fondamentalmente dall’innovazione e dalla capacità di fare sistema per valorizzare la trasversalità. Trasversalità intesa come integrazione di esperienze con altre filiere e settori che hanno impatto sul turismo e viceversa, per progettare nuovi prodotti e favorire un cambio di mentalità, che migliorino l’accessibilità e fruibilità del nostro territorio. E’ fondamentale, infatti, saper interpretare questo cambiamento, cogliere i nuovi bisogni, per restare competitivi e quindi far evolvere le nostre destinazioni”.
Questo è quello che è emerso durante il Kick-off meeting, l’evento di lancio ospitato oggi a Venezia e che dà il via ufficiale alla riprogrammazione delle strategie turistiche del Veneto. A Palazzo Grandi Stazioni è stata presentata la squadra che guiderà il percorso che riscriverà le nuove linee di indirizzo valide per rilanciare quella che, con 18 miliardi di fatturato, è la prima industria del Veneto. Assieme ai rappresentanti del Ciset, erano presenti le chairperson che condurranno i quattro tavoli tematici e un asse trasversale (Alessandro Martini-Innovazione dei prodotti turistici; Emiliano Biraku-Innovazione digitale e Big Data; Massimiliano Schiavon-Accoglienza e Capitale Umano; Roberto Crosta-Comunicazione e promozione dell’offerta turistica Veneta; Italo Candoni- asse trasversale di raccordo con PNRR e POR FESR), la Cabina di regia composta dall’Assessore regionale al Turismo, dai Presidenti di Assoturismo-Confesercenti, Confindustria Turismo Veneto, Confturismo-Confcommercio, una rappresentanza delle 16 OGD (Bibione-San Michele al Tagliamento, DMO Dolomiti e DMO Garda), l’Assessore al Turismo del Comune di Venezia, il Presidente di Unioncamere del Veneto e lo staff tecnico regionale della Direzione Turismo.
Questo percorso partecipativo ed inclusivo, che vede l’affiancamento dei tecnici regionali e dei facilitatori di SL&A, avrà inizio il 22 giugno e terminerà il 21 luglio: il tempo necessario per raccogliere ed approfondire le proposte che emergeranno in questa prima fase. Gli incontri si svolgeranno in videoconferenza, ogni quindici giorni e per ciascun tavolo sarà condiviso un position paper, che darà avvio alla discussione e all’elaborazione finale della proposta.
“L’aggiornamento del Programma regionale per il turismo non risponde ad una mera esigenza normativa, bensì intende ridefinire le priorità e gli interventi alla luce dei nuovi scenari, mutati a causa degli impatti prodotti dal Covid sull’intera industria turistica – continua Caner -. La comunicazione e la digitalizzazione si sono dimostrate, infatti, le leve della ripartenza, insieme ad un cresciuto interesse per la sostenibilità e l’accessibilità, ma non sono sufficienti nel caso dei prodotti consolidati e maturi, così come è emerso nello studio presentato dal Ciset. Una attenta politica di innovazione può, infatti, interpretare i segnali di cambiamento per rispondere ad una tipologia di domanda che è radicalmente cambiata in questi ultimi anni”.
“Il nuovo Piano Strategico, per riprogettare il futuro, dovrà sicuramente interpretare i segnali di cambiamento che stiamo vivendo, partendo proprio dalle opportunità che emergeranno nel corso dei tavoli tematici, per poter riorganizzare, di conseguenza, l’offerta turistica regionale – conclude l’assessore al Turismo -. Per supportare la crescita della destinazione dobbiamo però investire sulle persone: un capitale umano che dovrà dimostrarsi pronto ad affrontare le nuove sfide e capace di cogliere le opportunità di crescita. Questa rivoluzione deve contemplare anche un ultimo elemento, direi quasi prioritario, ovvero le risorse economiche. Grazie a nuovi fondi POR-FESR ci saranno nuove opportunità di investimento per intervenire direttamente sulle strutture ricettive, sull’offerta di esperienze, ma anche sull’aspetto organizzativo della governance turistica”.
Il Piano complessivo, condiviso con chairperson, partecipanti ai tavoli e Cabina di Regia, dovrà essere approvato dalla Giunta regionale (indicativamente per fine settembre/ inizio ottobre) e successivamente presentato e adottato ufficialmente da parte del Consiglio regionale.