Paolo Vanoli, allenatore del Venezia FC - foto Andrea Pattaro@Vision
Paolo Vanoli, allenatore del Venezia FC - foto Andrea Pattaro@Vision

Alla vigilia del match al Penzo contro il Cittadella, mister Paolo Vanoli, allenatore del Venezia FC, ha incontrato la stampa in videoconferenza. Ecco le sue dichiarazioni.
Mister Vanoli, innanzitutto: come si affronta, specie in un momento così delicato, una squadra come il Cittadella?
“In questo momento dobbiamo essere noi il Cittadella: vale a dire giocatori umili che hanno voglia e fame di portare a casa i tre punti. Dobbiamo far vedere che giocare a casa nostra è un vantaggio. E per far questo dovremo mettere attenzione, determinazione e umiltà E io, sottolineo, sento la responsabilità di questa salvezza, perché voglio creare qualcosa di bello. So che è difficile, ma le basi per riprendere ci sono, per far diventare il Venezia quello che è e che merita. Ci proveremo fino alla fine”. 
Come ha vissuto questa settimana che ha rivoluzionato la squadra?
“Per quanto riguarda il calciomercato, fortunatamente è arrivato un Direttore Sportivo che se ne occupa. Noi siamo sempre stati concentrati su questa prossima gara, nonché nell’analizzare che cosa abbiamo fatto di sbagliato nell’ultima, contro il Sudtirol. Non siamo stati abbastanza cattivi, non abbiamo avuto la reazione veemente che era necessaria. Quella col Cittadella sarà una partita per noi determinante”.
Per quanto riguarda i nuovi innesti: saranno tutti disponibili?
“Sono giocatori funzionali al nostro sistema di gioco, il che è mirato, come si dovrebbero fare le cose. Sono tutti disponibili. Se poi andranno in campo, questo si vedrà”.
Dopo il Cittadella ci saranno altre partite-spartiacque come Benevento e SPAL.
“Sia io che tutti i giocatori stiamo capendo il momento. Una cosa la dico: da quando sono arrivato qui, l’obiettivo è chiaro. E sono io che devo trasferire alla squadra che cosa voglia dire l’importanza anche del singolo punto. Prima si pensava che il campionato fosse lungo, ma adesso si accorcia. Dovremo capire che a volte è meglio mettere nel cassetto il fatto di giocare bene, per essere più concreti, cosa che ultimamente ci è mancata. Sappiamo che cosa ci aspetterà domani. Il pubblico, lo capiamo, si aspettava qualcosa di più. Alla fine si tireranno le somme”.
Che cosa le possono dare in più i nuovi innesti? Di certo sono giocatori che conoscono un po’ meglio il nostro campionato.
“Penso che questa società si sia accorta di avere commesso dei piccoli errori. E i nuovi arrivi, oltre ad essere funzionali al nostro gioco, come ho già detto, sono appunto già conoscitori del nostro campionato. Secondo me sono ragazzi che anche sul piano dell’energia, del capire il momento, non sentono il bisogno di spiegarglielo. Questo è un grandissimo vantaggio per noi. Da ora in poi è chiaro il nostro obiettivo. Ma non dimentichiamoci una cosa: giocatori come Crnigoj e Wisniewski sono andati in massima serie, segno che finora hanno fatto un buon lavoro. E del resto, se un calciatore vuole andare a giocare in A, non glielo posso certo impedire. Va però detto anche questo: quando si costruisce una squadra ci vogliono anche lo spirito combattivo. Voi parlate sempre di singoli, io invece voglio una squadra che esalti il pubblico e che lotti. Se Wisniewski e Crnigoj sono andati in A, vuol dire che le qualità le hanno, ribadisco. Ma adesso si è chiusa una finestra del passato. Dobbiamo uscirne con spirito di sacrificio e un pizzico di spensieratezza e di energia che possono dare i nuovi innesti”. 
Qual è la situazione attuale dell’infermeria?
“Tutti usciti, a parte Modolo. Cheryhev sarà convocato, così come Novakovich, e a tal proposito ringrazio lo staff medico che lo ha curato. Se giocherà, dovrà indossare la maschera protettiva, ma sarà convocato”.
Nell’ultima partita lei ha cambiato il modulo in corso gara. Potrà riproporlo?
“A volte pensi di poter fare una cosa bene, ma penso che questa squadra abbia in sé le qualità per gestire bene le cose, di cui i ragazzi non si rendono neanche conto, e la cosa mi fa un po’ arrabbiare. Questo non è dovuto al sistema di gioco, ma piuttosto al fatto che non siamo riusciti, contro una squadra che ci aspettava, ad accelerare. Andavamo a giocare in zona comfort: mai tra le linee, mentre loro erano una squadra cinica, e lo sapevamo. Dobbiamo essere concreti e poterci guardare negli occhi e dire di aver dato tutto”.
Johnsen sarà convocato? Su di lui ci sono voci di mercato…
“Su di lui non c’è mai stato nulla, che io sappia. E’ un giocatore che pure deve capire la situazione ed essere determinante, perché le qualità ce le ha, e pretendo molto da lui”.
Che partita si aspetta domani? Sulla falsariga di quella contro il Sudtirol?
“No, penso che sarà diversa. Il Cittadella lavora davanti sul 4-2-3-1, lo fa bene pur avendo cambiato allenatore. E’ una compagine che lavora molto bene sulle seconde palle, è la prima, nelle statistiche, per duelli vinti. Viene da due importanti risultati, la vittoria a Pisa e il pari col Cagliari in inferiorità numerica. E’ una squadra organizzata, che ha sempre lavorato bene, complimenti anche a questa società. In B poi sono tutte gare difficili che devi saper interpretare. I nostri ragazzi possono emergere, ma devono voler fare una corsa in più, aiutare di più il compagno. Come il nostro pubblico, anche la squadra è arrabbiata. Quindi adesso dobbiamo, sperando nel risultato, mettere da parte il passato”.
Hristov come lo vede? Quale può essere il suo ruolo più congeniale?
“E’ una mezzala offensiva, che attacca lo spazio, con caratteristiche diverse dai nostri centrocampisti. E’ un ragazzo giovane pure lui, tuttavia penso che abbiano già la mentalità per affrontare la situazione”.