Da sinistra: Antonio Candela e Facundo Zabala
Da sinistra: Antonio Candela e Facundo Zabala

Questo pomeriggio, in videoconferenza, sono stati presentati ufficialmente Antonio Candela e Facundo Zabala.
I due giocatori sono stati introdotti dal direttore tecnico del Venezia FC, Cristian Molinaro.
“Abbiamo lavorato per cercare giovani di prospettiva e con spessore umano di un certo tipo. E questi ragazzi stanno dimostrando proprio quello che ci aspettavamo, sono in linea con i valori della società. Facundo, in particolare, ha avuto modo di confrontarsi con un campionato livello dal nostro. Se adesso i ragazzi sono qui, siamo certi che ci daranno soddisfazioni, stanno lavorando benissimo. C’è stato un grande lavoro di scouting. La strada è quella perfetta che abbiamo intrapreso, per dimostrare di essere all’altezza della situazione. Quanto agli altri giocatori: oggi la squadra era a pieno regime, il mister ha un ampio ventaglio di scelte, non abbiamo per fortuna giocatori fermi ai box”.
Quindi è stata la volta dei due giocatori.
Zabala: “Sono stato ricevuto benissimo già dal ritiro. Dall’esperienza a Cipro ho notato un tipo di calcio più intenso, sto cercando di integrarmi al meglio rispetto a quello che sta chiedendo il mister”.
Candela: “Sono arrivato da poco, ma l’approccio è stato più che positivo. Certo, la partenza non è stata quella che volevamo, ma sono stato accolto benissimo. E’ un gruppo multietnico, dovrò imparare l’inglese”.
Quali sono le vostre preferenze dal punto di vista tattico?
Zabala: “La mia posizione naturale è quella di laterale sinistro, ma se il mister mi chiederà di mettermi in un’altra posizione, non ci saranno problemi”.
Candela: “La mia preferita è quella di quinto della difesa, se proprio devo scegliere, ma mi piace fare anche il terzino”. 
Avete un modello di riferimento, un giocatore a cui vi ispirate?
Zabala: “Non ho un unico giocatore come modello. Posso citare Marcelo, Jordi Alba, Zanetti o Cordoba. Guardo tantissimo il lavoro che fanno i laterali più importanti e cerco di prendere le cose principali, come il posizionamento, i passaggi. Ma per me è importante la qualità di quello che viene sul campo”
Candela: “Non ho un giocatore di riferimento, ma cerco di prendere molto da vari giocatori. Mi piacciono, ad esempio, Cancelo, anche Mazzocchi, offensivo come piace a me, non sarebbe male fare il suo percorso, perché è partito da serie minori fino ad arrivare in nazionale. Lo stesso Zampano, il nostro compagno di squadra: mi piace osservarlo, e durante l’allenamento cerco di cogliere il possibile da lui come da altri altri nella compagine”.
Che cosa manca al Venezia per fare quel salto di qualità per scrollarsi di dosso i problemi finora dimostrati?
Zabala: “La prima cosa che è mancata è stata la fortuna. L’approccio è stato buono, ma ci è mancato quel pizzico di aiuto che sarebbe servito. Poi va detto che molti giocatori sono arrivati man mano, e la squadra ha avuto bisogno di più tempo per amalgamarsi, ma la compagine è forte, e pian piano emergeranno le qualità”.
Candela: “Sono d’accordo con quello che ha detto Facundo. Il mister ci chiede tanto in allenamento, i giocatori sono talentuosi e si applicano. Si può uscire da questa situazione solo con il lavoro, ed è quello che stiamo facendo”.
Facundo, che cosa significa per te il fatto di essere cresciuti nella città di un calciatore del calibro di Messi?
Zabala “La prima cosa è l’orgoglio, perché ovviamente Messi è un’icona nazionale, il che ha un significato ancora più alto”.
In questa pausa di campionato, il mister dove ha insistito particolarmente, per quanto riguarda gli allenamenti?
Zabala: “Durante la pausa non c’è stato un lavoro specifico, ma si è lavorato in modo molto intenso, intensità che ho potuto notare sin dal primo giorno. Si è lavorato sulla fase offensiva e difensiva. E’ importante continuare con allenamenti intensi, per ritmo e qualità”.
Antonio, che idea ti sei fatto del Cagliari, che incontrerete nel prossimo turno?
Candela: “E’ una squadra tostissima, ma più che su di loro, per quanto forti, dobbiamo concentrarci su noi stessi ed evitare i piccoli errori che abbiamo fatto e fare la prestazione che abbiamo fatto a Pisa”.