Mister Paolo Zanetti in una conferenza stampa
Mister Paolo Zanetti in una conferenza stampa

Domani il Venezia FC sarà a Chiavari per disputare il recupero del match contro l’Entella. Fischio d’inizio alle 15. Mister Paolo Zanetti, in web conference, ha tenuto il consueto punto stampa.
Innanzitutto Mister, atteso che i tamponi effettuati nel gruppo squadra sono risultati tutti negativi, e che dovrete però fare a meno dei tre giocatori convocati nelle rispettive nazionali (Maleh, Bjaskason, Crnigoj), per il resto avete defezioni?
“Solo Marino, per un problema di sciatica da risolvere. Ha bisogno di due o tre giorni per recuperare. Saranno dunque 24 i convocati, compreso il portiere Carotenuto”.
Come avete trascorso questa settimana, dopo la sconfitta di Reggio Emilia? Lei aveva detto “dobbiamo fare un bagno d’umiltà”. Ne avete discusso in squadra?
“E’ normale che la sconfitta abbia dato fastidio a tutti. Con “umiltà” si intende di certo non di impegno mancato, né di approccio sbagliato, saremmo scorretti a dire altrimenti. La squadra ha fatto un primo tempo importante, in cui è mancato solo il goal. Dopo, probabilmente, quei 10-15 minuti del secondo tempo abbiamo lasciato giù qualcosa, perché pensavamo un po’ tutti di avere la partita in mano, e di riuscire a portarla a casa proprio in virtù del primo tempo che abbiamo fatto. E invece ci siamo fatti sorprendere dalla loro carica agonistica, che io ho definito “cuore”, perché ritengo che, se si parla di tecnica, noi meritavamo di vincere, almeno ai punti, nel senso che abbiamo creato 11 tiri in porta e loro 3, inoltre abbiamo creato 11 calci d’angolo e loro 1. E’ stata una partita da vincere meritatamente, in cui il pareggio ci stava addirittura stretto, per quanto concerne il discorso tecnico. Poi però, se si perdono le partite, ci sono anche altri aspetti da valutare. Logico quindi capire che che per noi le partite contro Reggiana ed Entella sono per noi importanti, da considerare scontri diretti. Dobbiamo assolutamente fare punti, perché se siamo partiti bene non siamo diventati di certo una corazzata, ma piuttosto una squadra che deve lottare ogni partita, pallone sul pallone per portare a casa dei punti. Questo vuol dire, secondo me, farsi un esame di coscienza e un piccolo bagno di umiltà: non di certo per quello che si è visto sul campo”.
Come stanno i quattro esterni difensivi che ultimamente hanno avuto qualche acciacco fisico?
“Hanno avuto comunque una settimana per lavorare, il che non è poco. Sinceramente, ho visto tutti in crescita, vogliosi di riscatto, non ho avvertito problemi particolari. Poi è normale che, se si sta una decina di giorni in casa, si perda qualcosa, ma si recupera anche velocemente. Dopo una settimana di lavoro, a parer mio sono quasi tutti alla pari. Potrò scegliere chi far giocare in maniera molto molto lucida e tranquilla perché mi fa piacere che la rabbia di aver perso abbia fatto bene. Ferrarini con l’Empoli ha fatto una gran partita, è stato fuori non per demeriti, ma per affaticamento. Felicioli ha fatto un’ottima settimana di lavoro senza sosta . Molinaro si è allenato bene, mentre Mazzocchi ha recuperato con gli allenamenti , raggiungendo un stato di forma non dico ottimale ma più che accettabile. Sono molto sereno, riparto da questo”.
Considerata l’assenza dei tre centrocampisti offensivi, perché convocati in nazionale, è plausibile l’ipotesi di vedere St Clair  e Mazzocchi in contemporanea sulle fasce?
“Sì, non è fantacalcio, però così andrei a cambiare troppo di quello che è la nostra idea di calcio. Posso solo anticipare che, appunto, mancano tre mediani offensivi e che ne giocherà uno con caratteristiche offensive”.
In settimana è stato prolungato il contratto di Serena. Come sta il ragazzo? si potrebbe vedere in campo?
“Innanzitutto, lui è un jolly, perché può giocare da mezzala, da esterno o da terzino. E’ molto duttile, ma sta cercando di raggiungere la forma migliore, perché avendo avuto tante partite ravvicinate, e dopo il suo infortunio che lo ha tenuto fuori più di un mese, di settimana in settimana ha avuto poche reali possibilità di allenarsi, nel senso che abbiamo fatto molto lavoro di preparazione per la partita, ma abbiamo messo dentro poca benzina, perché Serena ha lavorato spesso a parte. Però lo vedo in crescita, il prolungamento testimonia la stima che c’è nei suoi riguardi. E’ un ragazzo giovane, sul quale secondo me, nel futuro, si può fare affidamento; in questo momento stiamo aspettando di rivedere quello che ho visto in ritiro, dove  si è presentato comunque molto carico, stava molto bene fisicamente in quel momento. Onestamente, in questo preciso momento non lo vedo ancora al pari degli altri, però potrebbe essere l’occasione per dargli un po’ di spazio”.
Quanto alla collocazione della squadra in campionato: c’è chi la vede come tra le concorrenti alla lotta per salvarsi e chi la considera tra le papabili per i primi posti. Lei come la considera?
“Noi siamo una squadra che non è giusto collocare in fondo alla classifica, perché sarebbe sbagliato. Il ruolo giusto è quello della Outsider, o rompic….. ci sono sempre alcune squadre che, sulla carta, sono superiori a noi. E c’è anche il campo. Noi lavoriamo da grandi, per costruire un progetto per diventare grandi. e per farlo, l’importante è lavorare sulle fondamenta, che devono essere solide, e poi stabilizzarsi in un certo tipo di fascia.  Non vorrei che si facesse l’errore che, se si vince una partita, sei sopra, e se si perde, sei giù. Dobbiamo avere la nostra identità, il nostro modo di giocare. Io voglio, e chiedo tutti i giorni alla mia squadra, questo: dobbiamo avere l’umiltà e la rabbia di chi si deve salvare e fare punti a tutti i costi. Voglio il coraggio di chi punta a fare qualcosa di importante. Credo che, con questa mentalità, alla fine noi possiamo centrare il nostro sogno, quello di andare ai playoff, che non è arrivare primi, volendo essere onesti. Dopo, quello che arriverà arriverà. Dobbiamo essere umilmente ambiziosi, esattamente come nella scritta che ho letto su uno striscione esposto al Taliercio, dai tifosi dell’Umana Reyer.
Parlando invece dell’Entella: Tedino ha schierato la squadra, nelle prime partite, con un 4-3-1-2, poi ha cambiato modulo. Inoltre giocano su un terreno sintetico.
“E’ un avversario tatticamente duttile, lo hanno fatto per strategia; quindi, ci si aspetta di tutto, almeno da quel punto di vista. E’ poi una squadra molto fisica, con duellanti che corrono molto, ma hanno anche individualità importanti, vedi Morosini, De Luca, Schenetti e Crimi. Sono giocatori di spessore e di qualità. Al di là del modo con cui sono partiti – bene o male che sia, non mi fido – questa sarà una partita in cui loro attenderanno il Venezia per vincere e noi dovremo assolutamente portare a casa punti. Sarà una battaglia, in un campo veloce, diverso rispetto a quello a cui siamo abituati noi, ma ci dovremo adattare velocemente. Però noi, per caratteristiche, abbiamo giocatori di gamba, di velocità, che sanno puntare l’uomo, ed abbiamo quindi le nostre carte per disputare una partita di una certa velocità”.
Da circa due gare non si è visto in campo Taugourdeau. E Capello, che l’anno scorso è stato impiegato molto, quest’anno invece meno, vista anche l’abbondanza che c’è in attacco. Come stanno entrambi?
“Capello sta bene, è motivato, carico, arrabbiato perché non è entrato e quindi questo, secondo me, fa solo bene; è quello che voglio da lui, perché stravedo per questo giocatore. Ma, dal punto di vista della mentalità, pretendo qualcosa che lui ha già in sé, ma lo voglio vedere anche in campo. Ho grande stima in lui, manca poco perché raggiunga la condizione ottimale. Taugourdeau sta meglio, non è ancora al top. Anche nel suo caso il mio obiettivo è quello di riuscire a dargli un po’ di minutaggio, in base a come va la gara. Credo che sia un giocatore importantissimo per noi, ha caratteristiche diverse da Vacca, il quale però sta facendo benissimo. Ho quindi due giocatori, nello stesso ruolo, che mi danno ampie garanzie, e devono combattersi il posto, perché questa è la realtà:  io non regalo niente a nessuno, nonostante abbia grande stima di entrambi. Manca poco per il raggiungimento della condizione fisica ottimale, poi farò parlare il campo”.