Le categorie economiche e produttive del Veneziano si sono riunite, ieri pomeriggio, all’M9 di  Mestre per analizzare la situazione, dopo le restrizioni alle attività imposte dai Dpcm per contenere il contagio da Covid. Commercianti, agricoltori, industriali, tutti, pur con sfumature, accomunati dal timore di dover subire nuove misure di contenimento ulteriormente restrittive e che rischiano di dare il colpo di grazia a interi settori.

Presenti numerosi sindaci dei Comuni facenti parte della Città Metropolitana, oltre ai massimi rappresentanti delle varie associazioni economiche provinciali di categoria: il presidente della Confcommercio, Massimo Zanon, il presidente dell’Associazione Industriali, Vincenzo Marinese; il presidente della Coldiretti, Andrea Colla; il presidente della Confesercenti, Cristina Giussani; il presidente della Confartigianato, Siro Martin; il vicepresidente della CNA, Massimo Doglioni.

“Oggi ci si gioca il futuro di questo Paese: noi, come lo siamo da 8 mesi, ovvero da quando tutto questo è cominciato, siamo sempre disponibili a collaborare, per superare questa crisi, ma da Roma, il governo, deve starci ad ascoltare”. E’ forte e chiaro il messaggio che Luigi Brugnaro, in qualità di primo cittadino di Venezia, ma anche di sindaco della Città metropolitana, ha lanciato, chiudendo i lavori dell’incontro promosso dalla Confcommercio Unione Metropolitana di Venezia sulle problematiche e le prospettive dell’economia locale, alle prese con la difficile situazione creatasi con la pandemia.

“Diciamo un forte ‘no’ – ha continuato Brugnaro – a manifestazioni di violenza o di non totale rispetto nei confronti dei provvedimenti presi dal Governo, e un ‘si’ convinto alla protesta garbata, al dissenso, e soprattutto, alle controproposte. Servono provvedimenti efficaci, a cominciare da quelli sanitari: a tutt’oggi, ad esempio, non esistono norme chiare su come debba essere curata una persona in quarantena, che ha contratto il virus al momento in forma lieve. Per non parlare di quelle in ambito finanziario, come uno stop alle tasse o lo stanziamento di finanziamenti certi e veloci per le imprese. E basta anche col ‘partito del no’, che in questi anni ha allontanato tanti possibili investitori dalla laguna.”

Presenti all’incontro anche i rappresentanti dei sindacati di categoria Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs, che hanno sottolineato come, in un momento così delicato, serva una unità di intenti e condivisione di obiettivi tra forze sindacali, produttive e politiche.

“Prendo atto – ha concluso Brugnaro – di questa ‘apertura’ e richiesta di collaborazione, anche se poteva forse essere data già da tempo, e che essa ora venga suffragata da fatti e atti concreti. Occorre in ogni caso, in questo periodo, tanto coraggio e ottimismo. Per curarci ci sono medicine, ospedali, medici di base: dobbiamo rispettare tutte le precauzioni necessarie per evitare il diffondersi dell’epidemia, ma nel contempo non seppellirci in casa aspettando semplicemente che tutto questo finisca.”