Mister Eusebio Di Francesco in Venezia-Napoli - foto Andrea Pattaro@Vision
Mister Eusebio Di Francesco in Venezia-Napoli - foto Andrea Pattaro@Vision

Queste le dichiarazioni di Mister Eusebio Di Francesco, allenatore del Venezia FC, al termine del pareggio a reti inviolate contro il Napoli.
“La squadra ha messo in campo attitudine, cattiveria, determinazione, anche delle ottime  situazioni di gioco sia offensive che difensive. Sapevamo che il Napoli ci avrebbe creato delle difficoltà : per qualità, per la forza che ha come squadra. Ma noi abbiamo avuto il coraggio di stare dall’altra parte, di aggredirli quando ne abbiamo avuto la possibilità, di abbassarci e difendere tutti quanti compatti insieme. Però ci manca veramente il fatto di concretizzare, questa lucidità sotto porta, che è la cosa negativa di questo periodo, nonostante le prestazioni di questa squadra. Ma credo che oggi la squadra abbia fatto una prestazione di altissimo livello, anche per il tipo di compagine che aveva di fronte. Mi è proprio piaciuta. Ora però non possiamo indietro, dobbiamo guardare il presente. Ma con questi atteggiamenti sono convinto che metteremo in difficoltà tante squadre, fino alla fine. La gente vuole che la squadra metta in campo tutto. Peccato per questa classifica, ma sono orgoglioso di questi ragazzi per quello che stanno mostrando e mettendo in campo, gara dopo gara. Comunque mi preoccuperei di più se non creassimo, se non ci arrivassimo con le idee e col pensiero. Ma oggi la squadra mi è veramente piaciuta per le interpretazioni delle varie situazioni davanti alla porta. Una porta che, quando non segni, diventa piccolissima, e che noi dobbiamo cercare di allargare quanto prima. Questo attraverso il lavoro, che sia di strategia, di reparto, di blocco squadra. Ci manca un po’ quel DNA per andare a concretizzare la grande mole di gioco, e lo dobbiamo trovare quanto prima. I tifosi? Li ho sempre visti vivi e dalla nostra parte. Credo però che lo slogan nostro “Noi ci crediamo” lasci un po’ il tempo che trova. Con prestazioni come quella di oggi possiamo dire che ci crediamo, ma dobbiamo portarlo in campo. Dirlo non basta, bisogna farlo. Tutto questo credere lo dobbiamo mettere in campo, step by step, partita dopo partita, fossilizzarsi sul presente e non pensare a quello che è stato. Credo che sia molto importante. Ho lavorato molto sull’aspetto, in squadra, di “ripulirsi” da certi fantasmi, come quell di non riuscire a segnare. E il lavoro non è finito, devo infatti convincere i ragazzi che tutto è possibile. Quanto ai singoli: Maric ha preso una brutta botta alla caviglia, spero nulla di grave. Radu invece ha avuto crampi. La prova di Fila? L’ho dovuto mettere in campo un po’ troppo presto, per esigenza. Anche se adesso ha acquisito maggiori consapevolezza, movimenti, conoscenza. ha una buona condizione fisica, dopo è scemato un po’ nel finale quando l’ho sostituito, ma vedo che rispetto a prima tutti quelli che metto in campo riescono a dare vitalità alla squadra. E questo, credo, sia la cosa più importante per ogni allenatore, perché cinque cambi possono ben determinare il risultato. Radu? Quello che sta facendo è sotto gli occhi d tutti, ma è anche merito nostro, perché ci stiamo credendo. E’ un grande professionista, un ragazzo in gamba, positivo, parla sempre bene con i compagni. In passato ha commesso degli errori, ma chi non li fa? Io, poi, sono il primo. Però si vedono grande maturità, consapevolezza e mezzi. Il doppio centravanti è una soluzione che ho pensato per questa gara, anche se dico la verità: pur se Oristanio non avesse avuto la febbre in settimana, avrei comunque giocato così, perché loro vengono molto in pressione alta, uomo su uomo, un po’ come abbiamo fatto noi. Ti costringevano un po’ a palleggiare lungo, a giocare lungo, e mi serviva un po’ più di struttura e di attacco della profondità, ecco perché ho fatto questa scelta. Devo dire che mi ha premiato e ha premiato un po’ i ragazzi, questa soluzione che può essere, perché no, praticabile anche in altre situazioni. Parlando in particolare dell’avversario: il Napoli oggi ha dato continuità di risultati, anche se tutti si aspettavano qualcosa di diverso. Ma è una squadra viva, ha un allenatore abituato a vincere i campionati, ed è ancora lunga. Credo che ancora se la giochino Napoli, Inter e la stessa Atalanta, per lo scudetto”.