Da sempre si discute dell’effetto dei videogame sul cervello umano. Ma un recente studio sembra gettare una luce diversa su tale modalità di gioco, giungendo alla conclusione che i videogichi possano addirittura fare bene alla salute mentale.

Una ricerca americana condotta su 2.200 bambini, infatti, ha rilevato che i giocatori accaniti hanno capacità cognitive più elevate.

Videogiochi: lo studio americano

Entrando nel dettaglio, il team di studiosi statunitensi è arrivato alla seguente conclusione: i videogiochi possono aumentare le prestazioni cognitive.

La ricerca, pubblicata sulla rivista JAMA Network Open, ha effettuato una serie di test su un totale di 2.217 bambini con una media di quasi dieci anni. I piccoli sono stati divisi in “giocatori frequenti” e “non giocatori”: i primi hanno dichiarato di trascorrere almeno 21 ore a settimana giocando ai videogiochi, mentre i secondi hanno dichiarato di non giocare affatto.

I risultati della ricerca

Nel corso dello studio, è stato notato che i “giocatori frequenti” differivano dai “non giocatori” per un aspetto: i loro cervelli erano più attivi quando lavoravano sui compiti da portare a termine. Questa differenza sembra derivare dalla maggiore ossigenazione del cervello, che di fatto tende ad aumentare quando il cervello è più attivo.

Tuttavia, dalla ricerca è emerso anche un altro dato interessante e preoccupante al tempo stesso: tra i “giocatori frequenti” (soprattutto di game violenti e d’azione), infatti, si è riscontrato un comportamento aggressivo significativamente più pronunciato.