Oggi l’assessore Manuela Lanzarin ha presentato in Regione un protocollo per fare rete e aiutare tutti i soggetti a collaborare al meglio nel prevenire la violenza contro le donne e nel sostenere le vittime.

Il Veneto ha una buona legge per prevenire la violenza di genere e un’ottima rete di strutture e di servizi pubblici e privati per proteggere le donne, con indici di copertura nettamente superiori alla media nazionale: c’è un centro antiviolenza ogni 120 mila donne e un punto di primo ascolto ogni 63 mila donne. Il passo successivo è mettere in rete le esperienze esistenti ed estendere le buone prassi a tutto il territorio regionale, in maniera omogena.” – ha spiegato l’assessore Lanzarin. “E’ questo il significato dello schema di protocollo che ora affidiamo ai 21 ambiti territoriali dei Comitati dei sindaci: un documento che specifica chi fa che cosa, che dettaglia compiti e funzioni dei diversi soggetti coinvolti.  Il fine ultimo è aiutare ogni donna in difficoltà a sentirsi accolta e protetta e accompagnarla con il miglior percorso possibile  verso una condizione di serenità e di autonomia”.

Il protocollo sottoscritto ha una durata triennale e obbliga alla cooperazione i vari enti come ULSS, Pronto Soccorso, consultori, medici, centri antiviolenza, prefetture, procure, tribunali, forze dell’ordine, avvocati, comuni, province e città metropolitana e uffici scolastici del territorio.

Da questo protocollo la Regione spera di ottenere una mappatura aggiornata delle reti dei servizi a favore delle donne e dei minori vittime di violenza, oltre che la responsabilizzazione di tutti i soggetti aderenti, procedure condivise di reperibilità h 24 e nell’invio dei casi tra i diversi servizi sia pubblici sia privati, modalità comuni di accoglienza e sostegno e di valutazione dei casi, accordi per la copertura dei costi dell’accoglienza e dei percorsi protetti.

L’assessore ha poi dichiarato: “Con questo ulteriore tassello di responsabilizzazione territoriale, la Regione mette a sistema e potenzia la rete regionale degli interventi di prevenzione e contrasto alla violenza di genere, che in Veneto conta 43 centri antiviolenza (tra centri di ascolto, case protette e rifugi di secondo livello),  percorsi di presa in carico per i minori testimoni di violenza (circa 1700 casi noti ai servizi), inserimento lavorativo, assegnazione di alloggi pubblici e sostegno al reddito per le donne accolte nella rete di protezione, interventi di sensibilizzazione e di educazione, in particolare nelle scuole, formazione capillare per gli operatori dei 47 Pronto Soccorso del Veneto e dei servizi sociosanitari dell’urgenza,  percorsi e centri di recupero anche per gli uomini maltrattanti”.

La Regione sostiene il grande lavoro dell’associazionismo, dei volontari e degli operatori dei servizi pubblici e privati con un finanziamento annuo di 500 mila euro – ha concluso l’assessore – che spero possa essere ulteriormente incrementato nel 2019.  Siamo fiduciosi che anche il governo possa dimostrare analoga sensibilità, accelerando  l’erogazione dei fondi già ripartiti e rifinanziando il piano nazionale di prevenzione e contrasto alla violenza di genere per dare continuità agli interventi antiviolenza attivati in questi anni in difesa delle donne”.