Il referendum antimoschee sembra fuori discussione
L’associazione Misericordia è attiva da molti anni a Vittorio Veneto, riunisce i fedeli musulmani del territorio organizzando attività culturali. Nei mesi appena trascorsi però ha alzato una nuvola di polemiche perché, dopo una colletta da 100mila euro durata 10 anni, l’associazione ha acquistato un immobile per un centro culturale musulmano.
Misericordia ha organizzato attività come corsi di arabo per adulti e bambini italiani e non, tornei di calcetto, gite, donazioni di sangue di gruppo, incontri o convegni per i giovani sulle differenze tra le religioni o contro le sostanze stupefacenti e molto 13062402_645195645628494_1328704413086643657_naltro. Il tutto ispirandosi all’uguaglianza, ai principi democratici per la pace e attuando un percorso di integrazione fra famiglie
musulmane e italiane, le loro attività si sono svolte principalmente all’interno del Parco Fenderl, ente culturale dove circa 30 associazioni organizzano eventi di tutti i tipi. Grazie all’operato di tutti i soci e dei simpatizzanti la colletta ha reso possibile l’acquisto di uno stabile nella zona industriale di Vittorio Veneto, in via Mattei. Si tratta di casa, con capannoni annessi, dell’ex ditta Bellot Autotrasporti, secondo la volontà dell’associazione tali spazi vedranno nascere un centro culturale per musulmani dove spostare tutte le loro attività. I soci chiariscono subito che non si tratta di una moschea, ma l’allarme fra i leghisti della zona si è acceso all’istante e critiche pesanti sono arrivate senza farsi aspettare.
Le polemiche hanno portato alla luce tutte le difficoltà che il gruppo musulmano dovrà affrontare se deciderà di intraprendere questo lungo percorso verso il sogno cominciato dieci anni fa. Prima di tutto ci si trova di fronte a dei muri burocratici piuttosto alti: secondo il piano regolatore lo stabile acquistato dall’associazione dovrà essere dedicato all’industria e all’artigianato e non
alla cultura e alla socialità. Per riuscire a superare tale ostacolo Misericordia dovrà fare una richiesta per cambio di destinazione d’uso degli spazi.
Ma le difficoltà non saranno solo di questo genere, l’opposizione che si sta schierando contro il centro culturale è fortemente politicizzata, infatti il centro culturale è fuori discussione per il consigliere ed ex sindaco di Vittorio, Gianantonio Da Re. Il leghista si dice fortemente contrario ad una moschea nella zona industriale di San Giacomo e inizialmente aveva provocatoriamente invitato la giunta comunale a rivedere la legge regionale 11/2014 che regolamenta situazioni vicine a questa, dando la possibilità ai Comuni di indire un referendum prima della costruzione di luoghi di culto per musulmani, inoltre si è detto preoccupato dopo gli attentati che hanno colpito l’Europa di recente.
Un’altra figura che si è espressa negativamente a riguardo è il sindaco di Colle Umberto Edoardo Scarpis. Il sindaco del Comune adiacente a quello vittoriese chiede apertamente di essere interpellato sul tema del centro culturale, poiché fortemente allarmato per le possibili reazioni dei suoi concittadini.
I riflettori si sono dunque accesi sull’attuale sindaco del Pd. Roberto Tonon diplomaticamente rimanda ogni discussione
a quando l’associazione farà la richiesta di cambio di destinazione d’uso, se accadrà sarà il consiglio comunale a pronunciarsi.
Però rimane positivo sul tema, affermando che in ogni caso un luogo di cultura, aggregazione e integrazione non può che rendere beneficio alla cittadinanza e le richieste dell’associazione saranno valutate esattamente come tutte le altre. Il referendum cosiddetto “antimoschee” al momento non sarebbe legittimo a detta di Scarpis poiché per una richiesta di cambio di destinazione è il consiglio comunale a pronunciarsi, in ogni caso l’associazione per ora si è limitata a depositare in municipio una domanda di manutenzione straordinaria per lo stabile, a metà aprile.
Misericordia è un’associazione che agisce da dieci anni sul territorio e comprende bambini anche di terza generazione,
nati e cresciuti qui in Italia. Inoltre i soci musulmani stanno già attuando le loro attività a Vittorio Veneto, sono iniziative che rilanciano l’integrazione, la democrazia e l’uguaglianza, nulla da spartire con il terrorismo dell’Is per cui tutti si stanno
preoccupando.
Erika Marchi