“La pandemia del secolo”. Non usa mezzi termini il governatore Luca Zaia per definire la crisi sanitaria in corso da ormai un mese. “Non siamo davanti ad una semplice influenza – ribadisce Zaia dal centro di Protezione Civile di Marghera – Ci sono 1400 pazienti affetti da coronavirus che occupano i letti d’ospedale in tutta la Regione. E purtroppo la crisi non è ancora finita. Un aspetto solo mi rende abbastanza ottimista ed è il rispetto che i veneti stanno dimostrando delle ordinanze, facendo sacrifici in nome della sicurezza di tutti”.

L’emergenza è fatta di nude cifre, anche se non soprattutto in ambito di materiale medico. La Regione ha assoluto bisogno di dispositivi medici e di strumenti adatti ad affrontare la situazione. “Abbiamo ordinato un’ingente mole di materiale – prosegue Zaia – Ho chiesto 200 ventilatori polmonari e finora ce ne è stato consegnato un quarto. Abbiamo comprato di tutto e dappertutto, comprese 2 milioni di mascherine FFP3 (la tipologia più sicura, ndr). Mi auguro che tutto ciò arrivi a destinazione secondo previsioni e che non vi siano intoppi lungo i vari passaggi”. Il riferimento, nemmeno troppo velato, è al caso della Repubblica Ceca che la scorsa settimana si è appropriata di numeroso materiale proveniente dalla Cina spacciandolo come contrabbando sanitario in barba alle dichiarazioni di donazione umanitaria affisse sui colli in transito.

Intanto vengono confermate le disposizioni regionali: attività fisica limitata nel raggio di 200 metri dalle abitazioni, supermercati chiusi alla domenica. “Le restrizioni che abbiamo imposto hanno una precisa ragione”, ha affermato Zaia che in fatto di sperimentazione medica ha infine chiarito: “Stiamo provando almeno sei farmaci e siamo pronti a testare anche l’Avigan. Aspettiamo solo il via libera dell’Aifa per partire. Se esiste un barlume di luce in fondo al tunnel dobbiamo assicurarci che ci sia davvero una prospettiva per uscire dal buio”.