L’evento è in programma il 20 aprile, si parlerà di scompenso cardiaco nel paziente anziano

 

Il secondo incontro trevigiano dell’Accademia Nazionale di Geriatria, organizzato al BHR di Treviso giovedì 20 aprile dal dr Andrea Rossi, direttore della Geriatria dell’ospedale Ca’ Foncello e membro dell’Healthy Aging Center di Treviso, propone una disamina di alcune delle tematiche e criticità riguardanti la gestione dello scompenso cardiaco nel paziente anziano, con particolare attenzione agli aspetti di multidisciplinarietà e conseguente necessità di gestione integrata del paziente per migliorare la sua qualità della vita a medio e lungo termine e ridurre i rischi di ospedalizzazione.

Interverranno all’evento, patrocinato dall’Ordine dei Medici di Treviso, oltre al direttore generale dell’Ulss 2, Francesco Benazzi, numerosi esperti sull’argomento , e in particolare il prof Marcello Rattazzi, il dr Carlo Cernetti, la dr.ssa Sara Giacomelli, la dr.ssa Paola Martire, la dr.ssa Micaela Romagnoli, il dr Agostino Paccagnella, il dr Aldo Abaterusso, il dr Andrea Rossi, il dr Roberto Valle, con la partecipazione del prof Mauro Zamboni e del prof Francesco Fantin dell’Università di Verona e del prof Giuseppe Sergi e del prof Enzo Manzato dell’Università di Padova.

Parteciperanno oltre 250 sanitari in presenza e da remoto, coinvolgendo inoltre i medici specializzandi di numerose Scuole di Specialità provenienti da tutta Italia afferenti all’Accademia Nazionale di Geriatria.

Lo scompenso cardiaco rappresenta la prima causa di ricovero in ospedale nell’anziano, oltre che la prima causa di morte tra le malattie cardiovascolari in Italia. Nella fascia d’età tra i 65 e gli 80 anni, un anziano su cinque è a rischio di sviluppare scompenso cardiaco e la sua prevalenza cresce in maniera esponenziale con l’età: dall’1% a 60 anni fino al 20% oltre gli 80 anni.

Il paziente anziano con scompenso cardiaco è un soggetto fragile con multiple patologie (bronchite cronica, insufficienza renale, vasculopatia periferica, malnutrizione, problemi deambulatori, obesità, decadimento intellettivo). Questo comporta una complessità nella gestione della terapia, farmacologica e non farmacologica, spesso gravosa soprattutto per i familiari e i caregiver.

La terapia farmacologica dell’insufficienza cardiaca offre molteplici opportunità e in particolare negli ultimi anni numerose sono le nuove classi di farmaci disponibili sul mercato in grado di avere un impatto sulla qualità della vita dei pazienti affetti da questa patologia.

“Per evitare le recidive dopo la dimissione è di fondamentale importanza che il paziente sia seguito e monitorato attraverso una presa in carico da parte degli operatori sanitari ospedalieri e del territorio, medici ed infermieri dedicati alla cura dei pazienti con scompenso cardiaco – afferma il direttore della Geriatria del Ca’ Foncello, dr Andrea Rossi: le nuove tecnologie e la Telemedicina sono una nuova opportunità per la gestione domiciliare del paziente con scompenso cardiaco, per ridurre tempi di ospedalizzazione e numero dei ricoveri, e una grande occasione per la moderna geriatria per “uscire dalle mura dell’ospedale” e contribuire in modo nuovo alla salute degli anziani”.