Sembra non avere fine la settimana nera dello sport trevigiano. Dopo la dipartita dell’imprenditore Gilberto Benetton, tra gli artefici della scalata di Treviso ai vertici dello sport tricolore, ieri si è arresa anche Sara Anzanello, ex pallavolista della Nazionale originaria di Ponte di Piave, stroncata da un tumore linfatico a soli 38 anni.

Nel 2013, durante la sua esperienza in Azerbaigian all’Azerreyl Baku, la ragazza aveva contratto un’epatite che l’aveva obbligata al trapianto di fegato. In seguito aveva lasciato i campi della pallavolo, gli stessi campi dove lei aveva affermato i suoi successi culminati con un oro mondiale nel 2002. Oltre a questi titoli, l’atleta aveva vinto 3 Coppe Italia, 2 Supercoppa e 1 Coppa Cev oltre a una Coppa del Mondo nel 2007 e 2011.

Una riabilitazione lunga la sua, seguita però da una rinascita che l’aveva riportata in serie B1 con l’Agil Novara. “Questi ultimi 30 mesi per me non sono stati semplici – aveva spiegato Sara – sono partita dalle piccole conquiste quotidiane come mangiare e camminare. Ora riesco anche a fare pesi e provo a giocare”. Nel 2016 la campionessa era diventata parte dello staff tecnico scelto dal Comitato veneziano della Fipav in vista del “Trofeo delle Province-Kinderiadi” 2017.

Commosso il ricordo del presidente federale Pietro Bruno Cattaneo: “È una notizia davvero sconvolgente; Sara era una ragazza davvero speciale che sembrava essere riuscita a vincere la sua personalissima battaglia; ma purtroppo le cose non sono andate come noi tutti speravamo. Oltre che essere stata un’atleta di primissimo livello, era una persona eccezionale. Anche lei faceva parte della nostra famiglia dato che apparteneva a quella generazione di ragazze che hanno fatto parte del Club Italia e non a caso la Fipav la volle nuovamente con sé qualche anno fa. A nome di tutta la Federazione voglio mandare ai suoi cari e alla sua famiglia un sincero abbraccio e le più sentite condoglianze.”

Un esempio anche lontano dalla rete, come ha sottolineato il presidente Luca Zaia: “È un giorno davvero triste per lo sport veneto e nazionale: l’addio a Sara è dolorosissimo innanzi tutto per i suoi familiari e per le persone a lei più vicine, ma la prematura scomparsa di questa atleta brava e forte colpisce tutti noi. Come comunità trevigiana ci stringiamo nel ricordo commosso a questa donna straordinaria, costretta a un calvario sanitario affrontato con il coraggio e la testardaggine che aveva dimostrato nei campi di gioco. Esprimo ai familiari e agli amici il più profondo cordoglio a nome dell’intera Regione. Sara sia di esempio per i giovani nello sport e nella vita” – ha concluso il presidente regionale.