Supporto agli anziani (foto di repertorio)
Supporto agli anziani (foto di repertorio)

Il nuovo anno porta con sé un’ulteriore “stangata” per circa 6 mila e 500 famiglie veneziane, quelle che si affidano a una assistente domiciliare (la cosiddetta “badante”) “regolare” per assistere un proprio caro non autosufficiente.

Il nuovo contratto, infatti, recepisce l’adeguamento all’inflazione che richiederà, solo per questo, un maggiore spesa di circa 100 euro al mese (1.200 euro all’anno) che diventano 165 euro considerando contributi, ferie, ratei della tredicesima e quant’altro.

Cosa succederà, dunque? «Ferme restando la legittima rivendicazione delle assistenti – commenta Daniele Tronco segretario generale dello Spi Cgil Metropolitano – dobbiamo esprimere la nostra forte preoccupazione per ciò che potrà succedere in un settore dove, purtroppo, il sommerso è già diffusissimo e la manodopera è carente, tanto più ora che, da quanto sappiamo, molte badanti stanno rientrando nel proprio paese d’origine, parliamo in particolare dell’Ucraina. Visto il grave problema della non autosufficienza, molto sentito soprattutto nel centro storico del capoluogo dove si registra una presenza massiccia di residenti ultra80enni, temiamo che diverse famiglie decideranno di non regolarizzare il contratto aumentando ancora di più il nero presente. Tutto ciò a discapito delle lavoratrici, delle famiglie e, ovviamente, della persona non autosufficiente».

Lo Spi Cgil Metropolitano ha incrociato i dati dell’Istat, dell’Inps e dell’Università Bocconi per fare il quadro della situazione. In provincia di Venezia si contano circa 36 mila anziani non autosufficienti, il 16% della popolazione over 65. Fra di loro, il 78% ha più di 80 anni.

Questi soggetti fragili possono essere ospitati in casa di riposo, seguiti dalla propria famiglia oppure, appunto, da una badante. Le assistenti familiari in provincia sono circa 16 mila ma, seguendo la ricerca dell’Università Bocconi (2019) e altre fonti più recenti, solo 6 mila e 500 (circa il 40%) hanno un contratto del tutto regolare. E sono loro che riceveranno un aumento mensile compreso fra gli 85 e i 100 euro mensili, a seconda dell’inquadramento.

«La non autosufficienza è la vera pandemia del nostro secolo – avverte ancora Tronco -. Nel Veneziano vivono circa 76mila ultra80enni, età dopo la quale gli acciacchi e le malattie croniche si fanno spesso invalidanti. Ricordiamo che il 7% degli anziani di età compresa fra i 65 e i 74 anni e il 20% degli over 75 soffrono già di gravi cronicità che determinano limitazioni anche importanti nelle attività quotidiane. In questo contesto, la figura dell’assistente domiciliare o badante diventa fondamentale. Se una famiglia non riesce a mettere il proprio caro in una casa di riposo, che fra l’altro ha rette proibitive, e non può permettersi un’assistente in regola, o l’assume in nero o deve rinunciare a una parte della propria vita, anche lavorativa, per seguire il proprio caro.  Serve dunque un intervento politico per rendere meno pesante a livello economico l’assunzione di un’assistente familiare. E bisogna dare attuazione subito alla legge sulla non autosufficienza per la quale abbiamo affrontato moltissime battaglie. Con il governo Draghi – conclude Tronco – è stata approvata nell’ultimo Consiglio dei ministri dello scorso 10 ottobre. Il nuovo governo non ha dato inizialmente alcun segnale in merito anche se finalmente in questi giorni lo schema del disegno di legge approderà al Consiglio dei ministri. Ma prima di vedere risultati concreti temiamo che passerà molto tempo perché le priorità dell’esecutivo sono purtroppo altre».