Paglini: “Marchi faccia il suo mestiere, presenti un piano industriale, dia garanzie sul contratto integrativo e sulle ipotesi di esternalizzazioni”

 

“Marchi faccia il suo mestiere da imprenditore e lasci a noi il nostro, che è quello di rappresentare e tutelare i lavoratori, ciò che abbiamo fatto in questi mesi durissimi”. Il segretario generale della Cisl Belluno Treviso Massimiliano Paglini replica a Enrico Marchi, presidente di Save, che ha accusato a mezzo stampa i sindacati di non fare l’interesse dei lavoratori bensì i propri. 

“Abbiamo forse acconsentito che si arrivasse al taglio della contrattazione integrativa o all’appalto dei servizi come la sicurezza, fondamentali in un aeroporto a vocazione internazionale? – attacca Paglini -. Sarebbero questi gli interessi di qualche sindacalista a cui si riferisce Marchi? Se così fosse, ce ne farebbe onore. Se invece Marchi ritiene che fare questo sia ostacolo al funzionamento delle sue imprese, rispondiamo che lui faccia il suo mestiere di imprenditore, rispetto al quale gli riconosciamo indubbie capacità, e lasci a noi il nostro di rappresentanza e tutela dei lavoratori. Se poi volesse confermare con un segnale forte la enunciata attenzione ai lavoratori del gruppo, gli riproponiamo le stesse richieste avanzate durante le manifestazioni: presenti un piano industriale e dia garanzie che non verrà tagliato nemmeno di un euro il contratto integrativo, e tolga dal tavolo ogni ipotesi di esternalizzazioni. Sarebbe un segnale innovativo di buone e costruttive relazioni industriali nel solco della responsabilità sociale, fortemente ribadita da tutti gli stakeholder in occasione dell’approvazione del Masterplan”. 

Sulle forti tutele garantite ai lavoratori durante gli interminabili 18 mesi di stop dello scalo trevigiano Paglini ricorda infine che “gli ammortizzatori sociali non sono certamente pagati con gli utili stratosferici realizzati negli anni dalle società capitanate dal dottor Marchi”.