“Il lavoro degli autisti del trasporto pubblico locale diventa ogni giorno più difficile, si è sempre in prima linea. Mentre una volta le aggressioni erano verbali, oggi siamo arrivati alle armi da taglio, e questo è inaccettabile. Chiediamo a tutti i soggetti competenti, dall’azienda Mom alle forze dell’ordine, di affrontare sinergicamente la situazione e attivare quanto prima nuove misure di sicurezza a tutela dei conducenti degli autobus”.
Questa la richiesta di Stefano Bergamin della segreteria Fit Cisl Belluno Treviso all’indomani della grave aggressione subita da un autista della Mom a Nervesa della Battaglia: il lavoratore è stato aggredito e ferito al volto e a un braccio da un giovane salito sul bus sprovvisto del biglietto ma con un coltello a serramanico in tasca.
“I conducenti – spiega Bergamin, che è coordinatore delle Rsu in Mom – sono lavoratori che svolgono un servizio pubblico importante: portano i nostri ragazzi a scuola, gli anziani a fare la spesa, i cittadini a lavorare. Vanno tutelati e protetti con ogni mezzo, perché non è pensabile che vengano esposti a rischi così gravi svolgendo il loro lavoro”.
Alcune azioni per innalzare i livelli di sicurezza a bordo degli autobus sono state messe in campo anche grazie alle sollecitazioni delle Rsu recepite dall’azienda, ma, secondo il sindacalista della Fit Cisl, non sono ancora sufficienti.
“L’anno scorso – spiega Bergamin – nelle corriere di ultima generazione, e solo su quelle, è stato attivato il ‘panic button”’, pulsante che gli autisti possono premere per chiedere aiuto alla centrale operativa Mom e alle forze dell’ordine in caso di pericolo, ma il problema è che i conducenti coprono un’area troppo vasta, anche oltre la provincia di Treviso, per cui non sempre la risposta è immediata, dipende da dove si trovano col mezzo e dalla disponibilità d’intervento delle forze dell’ordine”.
Precisa la richiesta della Fit Cisl, prima organizzazione sindacale in Mobilità di Marca: “Abbiamo chiesto alla dirigenza di Mom che potenzi la collaborazione con la Prefettura per una maggiore tutela degli autisti – conclude Bergamin -, siamo convinti che si possa e si debba fare di più per difendere la salute e l’integrità dei conducenti sul posto di lavoro. Auspichiamo una presa di posizione forte da parte delle autorità competenti a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori. Non è possibile tollerare che la prima causa di infortuni sul lavoro per autisti e controllori sia rappresentata dalle aggressioni”.