Una nuova misura a sostegno dei cittadini trevigiani. Prenderà il via il 1° ottobre “Treviso è con te – Lo Psicologo nei quartieri”, promosso dall’assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Treviso con la supervisione scientifica dell’Ordine delle Psicologhe e Psicologi del Veneto, dell’Azienda Ulss n.2 “Marca Trevigiana”, nonché della collaborazione operativa del Consultorio del “Centro della Famiglia” di Treviso e del partenariato di rete del Consultorio UCIPEM Treviso e del Servizio inOltre della Regione del Veneto.

Si tratta di un progetto pilota, fra i primi a livello nazionale, che intende offrire una risposta concreta alle numerose richieste di accesso al Servizio Sociale e di aiuto, sintomatiche di un generale incremento delle situazioni di disagio sociale, economico e anche psicologico legate soprattutto al blocco delle attività e, in molti casi, alla sospensione o perdita del posto di lavoro.

L’impatto dell’emergenza Covid-19 sulla salute mentale è stato confermato recentemente in occasione di un convegno organizzato dall’Università Sapienza di Roma. Oltre ad essere aumentati i disturbi, da marzo a oggi in Italia si sono registrati 71 suicidi e 46 tentativi di togliersi la vita, dato in deciso aumento rispetto all’anno scorso (44 suicidi e 42 tentati suicidi) che, secondo gli esperti, va correlato alla pandemia. Oltre alle conseguenze della crisi finanziaria, hanno pesato – e pesano ancora – l’isolamento sociale, ben diverso dal distanziamento fisico necessario, lo stigma verso chi ha superato la malattia, il peggioramento di un disagio psichico già presente ma esasperato dalla pandemia.

In particolare, il Servizio inOltre della Regione del Veneto riporta di aver registrato per la sola provincia di Treviso 276 colloqui (nel periodo fra il 13 marzo e il 15 giugno). Di questi, 209 colloqui erano legati alla gestione dello stress e della preoccupazione da emergenza sanitaria. Telefono Amico Italia segnala il raddoppio degli accessi al servizio nei tre mesi di emergenza sanitaria con più di 25.000 telefonate al numero unico nazionale.

«Nei mesi del lockdown e nel periodo successivo si è verificato un significativo aumento delle richieste di aiuto», afferma l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Treviso Gloria Tessarolo. «Questa tendenza viene segnalata, oltre che dal Servizio sociale comunale, anche dai dati sugli “accessi” forniti da specifici servizi come “inOltre” della Regione Veneto e Telefono Amico. È sorta dunque la volontà di promuovere un progetto finalizzato a dare ai cittadini residenti la possibilità di un accesso a consulenze psicologiche gratuite e di prossimità, primo passo verso un eventuale invio alle diverse realtà e servizi specialistici presenti sul territorio».

L’obiettivo di “Treviso è con te” è quello di raccogliere e decodificare mediante un colloquio le richieste e le difficoltà emotive e relazionali delle persone, dando poi loro una risposta specifica di contenimento e/o rielaborazione di tali bisogni e orientandole, laddove necessario, ai servizi presenti nel Comune di Treviso.  Verranno attivati cinque “punti di ascolto” nelle diverse aree della Città (Centro Storico, Nord, Sud, Est, Ovest) individuati dal Comune e dal Consultorio “Centro della Famiglia”, al fine di rispondere con più specificità territoriale e comodità per l’utenza alle domande provenienti dai cittadini residenti nei quartieri.

Sarà a disposizione dell’utenza un team di psicologi individuati, coordinati e supervisionati dal Consultorio del “Centro della Famiglia”. Inoltre, sarà attivo il numero verde 800-938844 al quale rivolgersi per richiedere informazioni e soprattutto per prendere appuntamento al fine di accedere al servizio. I colloqui avverranno in presenza, da 1 a 3, nel rispetto specifico delle norme igienico-sanitarie vigenti nel periodo di emergenza, della legge sulla privacy e del codice deontologico degli psicologi.

«Ancora una volta l’Amministrazione agisce a sostegno delle famiglie e delle persone che hanno bisogno di comunicare un problema o una fragilità», afferma il sindaco di Treviso Mario Conte. «Grazie alla collaborazione fra enti e istituzioni è stato possibile mettere a punto un sistema in grado di agire a fianco del cittadino e che vede grandi professionisti al servizio di chi ha bisogno. Questo progetto può diventare un modello virtuoso, replicabile anche in altre realtà determinando così un nuovo modo di fare rete nel territorio».

Così il direttore generale di Ulss n.2 Francesco Benazzi: «Abbiamo accolto con grande favore l’iniziativa del Comune di Treviso che va nella direzione di rendere i servizi alla persona sempre più vicini alle situazioni di fragilità. Il progetto rientra a pieno titolo nella logica di una collaborazione tra tutti i soggetti che operano sul territorio, secondo i principi del “welfare di comunità».

«Il Centro della Famiglia è a fianco del Comune in questa importante iniziativa del Comune a sostegno delle famiglie del territorio», sottolinea il direttore del Centro della Famiglia Adriano Bordignon. «Essere vicini e raccogliere i bisogni e le preoccupazioni al momento in cui nascono è un’azione strategica di prevenzione e un segno di presenza delle istituzioni. La strada è quella giusta: le famiglie vanno sostenute affinché possano dare il meglio per il bene comune».

«Il progetto pilota dello “Psicologo di Quartiere”, promosso in maniera pionieristica dal Comune di Treviso sul territorio Veneto», spiega Luca Pezzullo, Presidente dell’Ordine delle Psicologhe e  Psicologi del Veneto,«rappresenta una modalità innovativa e di grande potenziale per “cogliere e accogliere”, in modo diretto e di prima battuta, i multiformi bisogni sociali e psicologici dei cittadini tramite un canale di accesso semplificato e prossimale, che ha anche il vantaggio di mettere in rete le Istituzioni preposte al “caring” sociale e sanitario. Le complessità del periodo Covid hanno fatto emergere o aumentato difficoltà personali, di relazione e di adattamento in molti contesti, diffuse nel tessuto sociale: la Psicologia di Quartiere è un tipo di iniziativa che ci aiuta a costruire una solida “antenna di senso” su queste difficoltà trasversali, fornendo un primo livello di analisi e di risposta particolarmente “vicina al cittadino”. Come Ordine, siamo particolarmente felici di sostenere iniziative sinergiche e collaborative che portino così attivamente la Psicologia nel territorio, costruendo Salute Psicologica assieme ad altri Enti così attenti al benessere sociale e individuale della Comunità».