Per coloro che soffrono di alopecia areata (un disturbo diverso dall’alopecia androgenetica, che è una calvizie irreversibile) sembrano esserci buone notizie.

Questo problema, infatti, può essere solo temporaneo e, nei casi non gravi, si può risolvere spontaneamente e senza alcun trattamento.

Alopecia areata: che cos’è

Parliamo di una malattia autoimmune in cui le difese immunitarie danneggiano i follicoli piliferi come se fossero corpi estranei. La forma totale si riscontra quando cadono tutti i capelli, mentre quella universale coinvolge anche i peli del corpo (oltre ai capelli).

A differenza dell’alopecia androgenetica- che si verifica principalmente negli uomini e in alcune donne dopo la menopausa- quella areata è un disturbo temporaneo e autoimmune. E per quest’ultima in Europa e in America sono disponibili nuovi farmaci che offrono buone speranze.

Le possibili cause

Alla base dell’alopecia possono esserci varie cause, come ad esempio:

  • assunzione di determinati farmaci;
  • disturbi della tiroide;
  • anemia da ferro;
  • dimagrimento eccessivo e repentino;
  • infezioni acute
  • ansia e stress prolungati.

Nel caso dell’alopecia areata, invece, il disturbo è autoimmune: per ridurre ed evitare la caduta, dunque, è necessario un intervento specifico e farmacologico.

I nuovi farmaci

A fronte di una diagnosi specifica, lo specialista potrà prescrivere:

  • corticosteroidi;
  • antralina;
  • immunoterapia topica.

Ogni cura va seguita per almeno un anno, anche se di fatto il disturbo può ripresentarsi a più riprese nel tempo.

Recentemente è stata scoperta e approvata anche una nuova classe di medicinali, gli inibitori delle Janus chinasi (o JAK inibitori), che si spera apportino risultati migliori. Anche perché la forma areata può colpire chiunque: uomini, donne, anziani e adolescenti.