“Informazioni dettagliate e trasparenti al fine di raggiungere piena consapevolezza sulle finalità e sulle operazioni di trattamento”: queste sono le linee guida di Immuni, la tracing app destinata ad entrare in funzione entro l’estate per consentire il monitoraggio dei cittadini-volontari in ambito di contenimento della pandemia. L’articolo 6 dell’ultimo decreto governativo ribadisce i principi cardine su cui sarà imperniata l’applicazione, la cui fase di sperimentazione partirà a breve per poi essere disponibile nelle piattaforme Apple e Android.

La tanto temuta questione privacy viene dunque ricondotta entro binari di tranquillità. Secondo il Governo infatti i dati personali raccolti serviranno esclusivamente ad avvisare gli utenti di un possibile contatto con persone risultate infette. Il tracciamento sarà anonimo e non si tradurrà in una geolocalizzazione. Soprattutto, verrà garantito un livello di sicurezza per evitare di identificare gli interessati che parteciperanno al programma.

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I dati raccolti da Immuni in un apposito database saranno poi distrutti. Non c’è ancora una data precisa per la disattivazione e reset del sistema ma è stata fissata una deadline al 31 dicembre 2020, giorno in cui tutto il materiale personale raccolto dall’applicazione dovrà risultare cancellato. C’è di più: il Governo intende rassicurare i cittadini su eventuali rischi di utilizzo per secondi fini di quanto immagazzinato dall’app nelle sue settimane di funzionamento. “I dati non potranno essere usati per finalità differenti da quelle del tracciamento dei contatti per l’emergenza coronavirus”, si legge sempre nel decreto.

Non resta ora che attendere che la fase sperimentale giunga al termine e che Immuni diventi disponibile. L’ultima precisazione da Palazzo Chigi arriva in merito alla volontarietà del tracing: nonostante diversi amministratori locali abbiano chiesto l’obbligatorietà di utilizzo del sistema per tutta la popolazione o in subordine un ampio campione (almeno il 60%), l’installazione e l’utilizzo dell’app resterà a discrezione del singolo cittadino e non vi saranno conseguenze di sorta per chi sceglierà di non usufruire del sistema.