“Imporre penali ai lavoratori precari che si licenziano è una pratica vergognosa in un Paese civile, un ricatto inaccettabile nei confronti dei più deboli. Bene ha fatto la Cgil a denunciarlo, riuscendo ad annullare una decina di queste clausole, così come le associazioni di categoria a prendere le distanze. Ci sono dei contratti nazionali e vanno rispettati”. 

A dirlo è Vanessa Camani, vice capogruppo PD a Palazzo Ferro Fini e responsabile Lavoro nella nuova segreteria regionale, a proposito del caso scoppiato nel Trevigiano con penali del tutto arbitrarie per eventuali dimissioni anticipate a cui aggiungere anche la richiesta del danno, annunciando anche un’interrogazione urgente alla Giunta insieme al collega Andrea Zanoni.

“La difficoltà delle imprese nel trovare personale non può assolutamente giustificare comportamenti del genere – attacca – Siamo al paradosso, per esempio, che nel periodo di prova il datore di lavoro ha libertà di interrompere il contratto, mentre il dipendente può andarsene solo dietro pagamento di una somma, magari superiore al proprio stipendio. Gli effetti negativi della pandemia sull’economia non possono essere scaricati su chi è meno garantito con distorsioni ingiustificabili sul piano dei diritti. In un periodo così complicato, tutelare il lavoro e la buona occupazione sia una priorità per tutti – aggiungono in chiusura Camani e Zanoni – A partire dalla politica che deve impegnarsi ogni giorno affinché il rilancio dell’economia non si eserciti sulla pelle dei lavoratori”.