«Una misura importante, che tuttavia non è sufficiente ad arginare crisi e perdite reddituali, soprattutto legate alle nuove misure restrittive previste per il canale Horeca (bar, ristoranti), che valgono una perdita di quasi 41 miliardi di euro per il settore alimentare, in un Paese in cui un terzo dei consumi è realizzato fuori casa». Così Paolo Quaggio, presidente di Cia Venezia, commenta il via libera alla presentazione delle domande per ottenere il cosiddetto fondo ristorazione.
Secondo l’ultimo dato dell’Istat, la provincia di Venezia conta 132 agriturismi, circa 5500 attività dei servizi di ristorazione con oltre 30mila addetti.
«Il Governo ha messo a disposizione 600 milioni di euro destinati ad agriturismi, ristoranti, mense, catering e alberghi. Potranno richiedere il contributo a fondo perduto, fino a un massimo di 10 mila euro, per l’acquisto di prodotti delle filiere agricole e alimentari, anche Dop e Igp, inclusi quelli vitivinicoli. È bene dare liquidità al settore, che è stato in assoluto il più penalizzato dalla pandemia. Ma dobbiamo cominciare a cambiare approccio e mentalità: i ristori vanno bene, ma bisogna investire su un vero sostegno al settore, non legato alla contingenza: la qualità costa, il lavoro dei nostri agricoltori è troppo spesso sottovalutato se non addirittura in perdita».
Per fare domanda è attivo fino al 28 novembre il portale dedicato www.portaleristorazione.it, creato dal Ministero delle Politiche Agricole. Sarà sufficiente collegarsi al sito o andare in un ufficio postale e presentare le fatture degli acquisti effettuati da agosto in poi di prodotti agroalimentari italiani e vitivinicoli. Dopo un primo controllo, sarà versato in automatico un anticipo del 90% degli acquisti effettuati. Verificata la documentazione, saranno emessi i bonifici a saldo del contributo concesso.
Il mondo Cia comunque non si ferma e non vuole vivere solo di sussidi. Turismo Verde, l’associazione per la promozione agrituristica di Cia-Agricoltori Italiani, ha lanciato la campagna di promozione #sostieniltuoagriturismo, con il claim “Non aspettare domani, prenota da subito un’esperienza unica in campagna”, per ribadire il ruolo chiave delle famiglie, il valore strategico del rapporto diretto tra agricoltori, Agrichef e consumatori, per la tenuta economica e sociale del settore.
Di fronte alle nuove restrizioni anti-Covid, differenti tra regioni gialle, arancioni e rosse, e con lo spettro di un nuovo lockdown generalizzato – spiega Turismo Verde Cia- scegliere di pranzare nella struttura agrituristica a cui si è più affezionati, dove ci si sente a casa e dove è ancora possibile andare, oppure richiedere da subito un voucher ad hoc, sul modello delle smart box, sempre presso il proprio agriturismo preferito, per un pranzo, una cena, un soggiorno nel verde a contatto con la natura, un corso di cucina o sui tanti altri temi proposti dalle fattorie didattiche, anche da regalare a un amico o a un familiare, è un modo concreto per supportare un comparto che conta 100 mila addetti e che ha già perso nel 2020, per colpa del Coronavirus, più di 600 milioni di fatturato (su oltre un miliardo di euro annuo in media) e oltre 295 milioni di presenze. La campagna #sostieniltuoagriturismo si affianca all’iniziativa Cia, rilanciata in questi giorni, del portale iprodottidalcampoallatavola.cia.it, in cui sono coinvolti anche gli agriturismi che offrono il servizio di asporto o di consegna a domicilio dei piatti contadini preparati dagli Agrichef.