Queste le dichiarazioni di mister Paolo Zanetti, allenatore del Venezia FC, alla vigilia della finale di andata dei playoff di serie B.
Mister innanzitutto: domani, prima di scendere in campo, quale discorso farà ai ragazzi?
“Onestamente non lo so. Lo dico perché quando parlo alla squadra non mi preparo mai discorsi, ma vado sempre a ruota libera, e dico quello che mi viene dal cuore in quel momento, perché credo che sia la miglior cosa. Non ho mai preparato un discorso vita mia e non lo farò nemmeno domani”.
Quali sono le maggiori difficoltà che vede nella gara di domani?
“Il fatto di gestire la stanchezza. Ci sarà una gestione dell’energia per forza da far fare a tanti ragazzi che hanno speso tantissimo; soprattutto nella nostra squadra abbiamo parecchi giocatori che hanno giocato tante partite ravvicinate, quindi questa è la più grossa difficoltà in questo momento particolare. Poi quest’anno, a causa del COVID, ci siamo trovati a disputare una sorta di mini torneo supercompresso, con tante gare ravvicinate,  e dove recuperando energie diventa vitale. In più ci mettiamo anche i supplementari che abbiamo disputato contro il Chievo. Il dispendio psicofisico è quindi altissimo, dovremo cercare delle risorse dentro di noi e cercare di volere a tutti i costi quell’obiettivo, perché abbiamo lottato tanto per arrivare fino a qua. Vogliamo a tutti i costi finire questo campionato senza rimpianti”.
Quali sono le situazioni principali da valutare, parlando dei singoli giocatori?
“Faccio fatica a rispondere a questa domanda, perché ad oggi ho diverse situazioni da valutare; ma è pur vero che, a tutt’ora, siamo ancora troppo vicini alla partita e le classiche 48 ore servono tutte: quanto ai singoli,  recuperiamo Modolo per la panchina, mentre per Fiordilino la vedo dura, però dal punto vista  del recupero fisico, di certo gran parte della squadra è stanca; però è anche vero che la partita non va giudicata, a mio avviso, adesso come adesso: vanno prese le decisioni domani, così come domani mattina faremo l’allenamento finale”.
Di certo non si potrà prendere, come parametro di riferimento, proprio la gara disputata una dozzina di giorni fa proprio contro il Cittadella.
“Sicuramente sarà una partita diversa rispetto a quella del campionato, dove entrambe le squadre avevano mescolato le carte, avevano cercato di recuperare più energie possibili; però credo che domani sarà una partita equilibrata, tra due squadre che si assomigliano per caratteristiche, idee; indubbiamente loro sono più abituati di noi a giocare questi tipi di partite, visto è già da qualche anno che giocano nei playoff di serie B, mentre noi se non mi sbaglio abbiamo disputato l’ultima finale 20 anni fa; quindi sarà una partita aperta e soprattutto una partita che si gioca in due volte, questo va calcolato. E’ una squadra, il Cittadella, molto aggressiva, molto fisica, che gioca in velocità e ha sorpreso il Monza sul ritmo del gioco. Da questo punto di vista partiamo alla pari, per salire in A, chiaramente, chi lo vorrà di più sarà avvantaggiato. Vincerà, insomma, chi più vorrà la promozione”.
Avrà gran parte dei giocatori in diffida; quanto la preoccupa questo aspetto?
“Chiaramente mi sarebbe piaciuto arrivare a questo punto con la squadra al completo,  però è anche vero che abbiamo già ampiamente dimostrato che il nostro è un gruppo sul quale il mister può contare anche sulle sue seconde linee, che in realtà tanti non sono propriamente tali; probabilmente, qualcuno che ha giocato di meno avrà la propria occasione”.
Quindi Dezi potrebbe per esempio sostituire Maleh?
“Sì, poi chiaro che ha caratteristiche diverse, dal punto di vista fisico, però  ha classe, ha  gioco, palleggia bene , bisognerà adattare il nostro gioco per metterlo nelle migliori condizioni. Però, da quel punto di vista, credo che ci sia un giocatore che quest’anno avrebbe meritato di giocare molto; merita questa finale perché è un ragazzo meraviglioso, non solo tecnicamente”.
Pochi si aspettavano una finale tra voi ed il Cittadella. Pensa che avrà dato fastidio a qualcuno?
“In realtà è da tutto l’anno che chiudiamo delle bocche, perché siamo partiti come ultimi, secondo quello che è il giornale più famoso d’Italia. Poi però, dopo nove mesi, siamo in finale; il che è sufficiente per dimostrare che il calcio sulla carta non conta, il calcio d’agosto non conta, conta altro e noi lo abbiamo ampiamente dimostrato. Se qualcuno voleva una finale diversa non lo so, noi sinceramente pensiamo a noi, ai nostri tifosi che sono entusiasti: li sento, li vedo e vorrei che ci spingessero alla conquista di quest’obiettivo, anche se non possono venire allo allo stadio, però abbiamo bisogno della nostra gente in questo momento e quindi vogliamo tutti uniti per cercare di arrivare in fondo a questa storia bellissima”.