In un intervento alla Festa Democratica di Treviso ieri, giovedì 5 settembre, il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha espresso forti critiche sia all’autonomia differenziata che al crescente centralismo burocratico del governo italiano. Le sue parole hanno gettato nuova luce sul dibattito in corso riguardo al futuro assetto istituzionale del paese.

Una battaglia su due fronti

De Luca ha delineato la sua posizione come una “battaglia su due fronti”: da un lato contro l’autonomia differenziata proposta da alcune regioni del Nord, dall’altro contro quello che lui definisce un dilagante centralismo burocratico. “La battaglia che stiamo facendo è contro l’autonomia differenziata ma è una battaglia su due fronti: contro questa autonomia differenziata, ma ancora di più contro il centralismo burocratico che sta dilagando in questo momento nel nostro paese,” ha affermato il governatore campano.

La proposta: “Burocrazia zero”

Come alternativa, De Luca propone una linea di “burocrazia zero”, che secondo lui potrebbe unificare le “forze dinamiche del paese, del Nord, del Centro e del Sud”. Questa proposta mira a snellire i processi decisionali, un obiettivo che, secondo De Luca, dovrebbe interessare particolarmente il mondo imprenditoriale. “Al mondo imprenditoriale non interessa perdere tempo con modifiche costituzionali. Gli imprenditori vogliono decidere in tempi certi, senza palude burocratica, senza dover perdere anni per attendere una decisione,” ha spiegato.

Autonomia differenziata: “Una perdita di tempo”

De Luca ha definito l’autonomia differenziata come “una grande perdita di tempo”, sostenendo che non tiene conto della realtà attuale del paese. Ha accusato il governo centrale di giocare un doppio gioco: mentre si discute di autonomia, Roma sta in realtà centralizzando il controllo sulle risorse finanziarie. “Hanno concentrato tutto in una sola stanza a Roma. Il Pnrr, i fondi di coesione, la Zess unica meridionale, il Fondo di perequazione infrastrutturale. Mentre al Nord si gioca, ci si balocca con la finzione di autonomia differenziata questi stanno concentrando a Roma tutte le risorse finanziarie,” ha denunciato De Luca.

Il rischio di divisione del paese

Interrogato sulla possibilità che l’autonomia differenziata possa “spaccare l’Italia”, De Luca ha risposto che se il processo dovesse andare avanti, il rischio di divisione sarebbe reale. Ha poi portato l’esempio della sanità per illustrare le attuali disparità tra Nord e Sud:

  • La Campania viene “derubata” ogni anno di 200 milioni di euro nel riparto del Fondo Sanitario Nazionale.
  • La Campania ha 11,9 medici ogni 1000 abitanti, contro i 15 del Veneto e i 18,2 dell’Emilia Romagna.
  • Simili disparità esistono anche per quanto riguarda i posti letto e il numero di dipendenti nel settore sanitario.

La posizione della Campania sull’autonomia

De Luca ha ricordato che la regione Campania ha fatto richiesta di maggiore autonomia nel 2019, in concomitanza con l’accordo firmato tra Emilia-Romagna, Veneto e Lombardia. La proposta campana, tuttavia, si differenziava per il mantenimento della gestione centralizzata di sanità e istruzione pubblica. “Noi rimaniamo su quella posizione,” ha affermato De Luca.