“Servono risorse adeguate per coprire cali Ipt, Rc Auto e preservare gli equilibri di bilancio”

L’Unione Province d’Italia con il Presidente Michele De Pascale ha preso parte mercoledì 19 aprile alle audizioni dinnanzi alla Commissione Bilancio del Senato per discutere i temi contenuti nel Documento Economia e Finanza 2023 e presentare le proprie osservazioni a riguardo. Al centro del confronto, le criticità che stanno affrontando gli Enti locali, non solo relative agli effetti che la legge 56/2014 ha continuato a perpetrare negli anni, ma anche al complesso scenario socio-economico attuale, legato soprattutto alla crisi del mercato dell’auto con conseguenti perdite di gettito sia per l’Rc Auto sia per l’Ipt, che rappresentano oltre il 50% delle entrate di Province e Città Metropolitane. A queste difficoltà si aggiungono quelle determinate dai rincari dei materiali e dei costi dell’energia, con il rischio di possibili blocchi dei cantieri finanziati dal PNRR e dunque la necessità di coprire gli aumenti con le risorse Amministrazioni stesse.

Nel dettaglio, per quanto riguarda le entrate tributarie, le Province del Veneto e la Città Metropolitana di Venezia hanno subito tra il 2019 e il 2022 una perdita di -€ 11.904.623 di entrate Rc Auto e di -€ 35.610.869 dalle imposte Ipt: una riduzione di gettito che ammonta complessivamente a -€ 47.515.492. Un importo per il quale è stata assegnata, nel 2022, una quota di riparto di 2.608.833, che copre appena il 5,5% della riduzione.

A livello nazionale, la perdita di risorse derivanti dai due tributi per l’intero comparto di Province e Città Metropolitane nel biennio è stata di 248.936.124 euro per l’Ipt e di 180.864.974 per RCAuto, per complessivi 429.801.098 euro: in risposta a questo calo, il “decreto aiuti” varato dal Governo ha attualmente previsto un fondo (già ripartito per il 2022) di 20 milioni di euro da dividere, in modo proporzionale, tra tutti e 99 gli Enti locali, con l’eccezione della Città Metropolitana di Roma, a cui sono stati assegnati 60 milioni a fronte di perdite per 40 milioni di euro.

Upi ha raccolto in una nota e condiviso con le Commissioni in Senato le questioni prioritarie per affrontare i nodi descritti, soffermandosi su tre punti principali: assegnare alle Province 440 milioni di risorse di parte corrente, come individuati dalla Commissione per i fabbisogni standard, necessari per assicurare la piena copertura delle funzioni fondamentali, garantire servizi e diritti ai cittadini e preservare gli equilibri di bilancio degli enti; realizzare un Piano straordinario nazionale delle assunzioni nelle Province, anche attraverso l’utilizzo dei fondi non spesi del PNRR e delle Politiche di coesione, destinato a rafforzare le strutture amministrative, e in particolare le Stazioni Uniche Appaltanti con tecnici ed esperti altamente specializzati. In questo modo si darà piena efficacia al nuovo Codice degli Appalti, che altrimenti risulterà poco incidente per la ripresa degli investimenti pubblici; attuare con urgenza la revisione della legge 56/14, approvando entro la prossima manovra economica una legge che disegni una nuova Provincia, con una governance salda e funzioni fondamentali chiare ed ampliate per rispondere al ruolo di istituzione della semplificazione e degli investimenti, mirata a programmare e ad amministrare lo sviluppo dei territori.

“I temi illustrati oggi dal Presidente UPI Michele De Pascale nel corso delle audizioni sono gli stessi che stiamo già evidenziando da tempo, anche nel corso degli incontri di questi mesi con il Ministro Calderoli per la riforma delle Province e il Ministro Salvini per il nuovo Codice degli Appalti – sottolinea il presidente Upi Veneto – noi siamo pronti a lavorare insieme con il Governo per ridare dignità istituzionale agli Enti Provincia: quello che auspichiamo è che finalmente, con la nuova riforma delle Province nell’orizzonte 2024, potremo recuperare funzioni e risorse adeguate a rispondere in modo ancora più efficace e tempestivo alle necessità dei nostri territori e delle nostre comunità, naturalmente a patto di avere mezzi e risorse adeguate per farlo”.