Eccoli i veli che sono scesi sul Mondiale Gravel targato Marca Trevigiana e presentati a Cà del Poggio.

Ed ora resta solo da attendere il 7 e l’8 ottobre quando prenderanno il via le gare dedicate alle donne e ai cicloamatori master un pò più in la con l’età il sabato e la domenica i professionisti. Ma il Mondiale Gravel nella Marca trevigiana  da ieri mattina è diventato ufficiale. Una “mission impossible” dove il trio spericolato di attori si chiama Giorgio dal Bo, Massimo Panighel, Fabrizio Cazzola, rispettivamente presidente provinciale FCI Treviso, organizzatore di mondiali di Mtb e consigliere federale FCI. Tre “ardimentosi” del Piave che hanno messo insieme le proprie competenze e hanno risposto “si” alla chiamata giunta dalla Uci, unione ciclistica internazionale che ha assegnato, con un cambio repentino, il mondiale gravel alla provincia di Treviso. Un lavoro di cesello e di diplomazia politica anche con il governo regionale che ha reso possibile l’impossibile. E ieri mattina a Cà del Poggio sono caduti i veli sulla rassegna iridata, sul programma e su tutti gli eventi collaterali che saranno messi in cantiere nelle prossime due settimane. “Organizzare un mondiale in soli 40 giorni è stato rispondere Signorsi’ e mettersi a lavorare a testa bassa per concretizzare un sogno. Quello che ci serviva anche per certificare che la Marca Trevigiana è provincia amica della bicicletta a livello mondiale” ha esordito un Giorgio Dal Bo visibilmente emozionato. Così come massimo Panighel che ha disegnato il tracciato e con dal Bo e Cazzola si è accollato l’onere dell’organizzazione. Il tracciato disegnato tra il Lago Le Bandie di Spresiano, sede di partenza, e Pieve di Soligo, sede di arrivo, è un piccolo gioiello, testato in primis da Daniele Pontoni, commissario tecnico del ciclocross e del gravel che ha trovato degli accorgimento per renderlo impegnativo e tecnico nei tratti che servono maggiormente alla prova regina, quella dei “pro” che correranno la domenica. Atteso l’arrivo del belga Wout Van Aert ma anche dell’eterno rivale Mathieu van Der Poel anche se potrebbe far capolino pure Alejandro Valverde, che a 42 anni, tuttora tesserato Movistar tra gli elite, si sta divertendo a girare il mondo nelle gare gravel. Per la prova regina 169 sono i chilometri totali, suddivisi tra strade bianche, muri impegnativi come quello di Cà del Poggio o di Collalto, salite lunghe, tratti asfaltati, passaggi lungo le grave del Piave, per un percorso spettacolare e unico. Si toccheranno ben 26 comuni della Marca, per far risaltare anche le bellezze del territorio per i tanti tifosi che arriveranno lungo il percorso sia il sabato che la domenica e la presenza di migliaia di persone in tutta la Marca trevigiana. Base operativa di partenza sarà il Lago Le Bandie di Spresiano, mentre a Pieve di Soligo ci sarà l’arrivo. Il via dal Lago Le Bandie dove nel 2008 si disputarono i Mondiali di Ciclocross. E lungo una strada sterrata si andrà vero Cimadolmo e le Grave di Papadopoli affrontando il più lungo tratto di sterrato, 21 km lungo il fiume Piave. A Ponte della Priula si esce dal greto del fiume e dopo aver attraversato la tenuta di Borgo Luce, si affrontano i primi saliscendi delle colline del Collalto (3,8 km al 3,9%) tra i filari di vigneti, dominate dall’iconico Castello di San Salvatore.

Le strade bianche porteranno quindi i corridori a Pieve di Soligo per il primo passaggio sotto il traguardo e l’inizio del primo giro ad anello. Si punta il Molinetto della Croda, e si approccia una ripida salita asfaltata che porta ad Arfanta (3,7 km al 4,3%), per poi scendere in Valsana e alla affascinante fortezza di Castelbrando, che si trova sulla Via del Prosecco, nel territorio di Cison di Valmarino, comune già insignito del titolo di Borgo più bello d’Italia.

A quel punto si transita per il paesino di Mura e si giunge ai Laghi di Revine, ai piedi delle Prealpi Trevigiane. Qui un doppio muro attenderà gli atleti, prima quello di Nogarolo (700 metri all’11,6%) e poi quello celebre di Ca’ del Poggio (1,2 km al 12,2%), già teatro di mille battaglie nel ciclismo professionistico e non, gemellato con il Muro di Grammont nelle Fiandre e il Mûr de Bretagne.

Dopo aver affrontato gli insidiosi sterrati della Val Trippera, si transita sotto il traguardo per la seconda volta, si comincia il secondo anello e subito si affrontano dei nuovi settori off-road, quelli del Patean e di Palù di Sernaglia e Moriago, con passaggio all’interno dell’Isola dei Morti, luogo particolarmente simbolico del Medio Piave. Da Colbertaldo, in zona Colline Patrimonio dell’Unesco, inizia la parte più impegnativa del percorso, con le salite di San Vigilio (300 metri al 16,5%), reso celebre dal Trofeo Piva, Le Serre (3,4 km al 7%), Le Tenade (900 metri al 3,9%) e Collagù (3,9 km al 5,1%). La discesa del San Gallo, con il caratteristico passaggio sul ciottolato della Chiesa dei santi Pietro e Paolo, sarà l’ultima difficoltà prima di scoprire chi sarà il vincitore sul rettilineo finale di Pieve di Soligo, con il traguardo posto nell’elegante Piazza Balbi Valier.