“Bisogna far presto sull’emergenza cinghiali. Serve un intervento normativo urgente, perché sono sempre più evidenti i rischi, sia di salute pubblica sia per le attività delle imprese, nel procrastinare i provvedimenti di gestione della fauna selvatica anche di fronte al diffondersi della peste suina sul territorio nazionale. Servono regole chiare e condivise per contenere i rischi che derivano dalla sovra popolazione degli ungulati selvatici”.

Lo ha ribadito l’Assessore all’Agricoltura della Regione Veneto, Coordinatore della Commissione Politiche Agricole della Conferenza delle Regioni, in occasione dell’ultimo incontro a Roma.

“Abbiamo già chiesto il sostegno del Ministro alle Politiche Agricole alle norme predisposte dal Ministero della Transizione Ecologica, per contribuire in maniera efficace al controllo dei cinghiali e di altre specie di ungulati – ha proseguito l’Assessore del Veneto -. Il provvedimento c’è, condiviso in commissione agricoltura della Conferenza delle Regioni tra lo stesso Ministero della Transizione ecologica e la sua Sottosegretaria e approvato, poi, dai Presidenti. Questa fattiva collaborazione istituzionale dimostra quanto sia sentito questo problema dai territori, che chiedono un provvedimento che permetta di controllare l’espansione dei cinghiali e di altre specie di ungulati”.

“Non si tratta solo di fare la conta dei danni agricoli o degli incidenti stradali provocati da questi animali selvatici, ma è sempre più evidente il pericolo ambientale e di salute pubblica derivante dalla presenza urbana dei cinghiali assieme al diffondersi della peste suina africana – ha concluso l’Assessore all’Agricoltura -. Su questo abbiamo avuto riscontro anche dal Sottosegretario alla Salute, nel corso della nella riunione in cui era presente anche il Commissario straordinario, Angelo Ferrari. Infatti, sia ISPRA sia le linee guida per i Piani Regionali per l’eradicazione della peste suina africana indicano come obbiettivo prioritario quello di aumentare il prelievo di cinghiali”.