Finalmente si è cominciato. Ma l’incubo svanisce pian piano. Con la Marsigliese cantata tutta d’un fiato dagli 80mila sulle tribune, con l’urlo di gioia dopo il gol all’89’ di Dimitri Payet che da la vittoria dei Bleus. Prova superata. Premessa inevitabile: la sicurezza. Dopo giorni di angoscia, allo Stade de France è filato tutto liscio. Francia favorita? Al di là della vittoria, saltano fuori le perplessità. L’impressione non è stata granché, i galletti sono rimasti con la cresta bassa limitandosi a qualche iniziativa di Griezmann, al gol di Giroud, alla sostanza di quel Payet che è stato il migliore in campo e proprio in extremis ha salvato la Francia. Non cambia però il concetto che, giocando come ieri, la Francia non può essere la favorita di questo Europeo. Pogba spento, poco pantera e molto micino. Da uno come lui ti aspetti la giocata e personalità. Invece non ha mai dato l’impressione di prendere la squadra per mano. Presa nel sonno o dalla troppa pressione, la Francia ha rischiato grosso subito in avvio. E buon per i blue che dopo 200 secondi Stancu, da due metri, non ha trovato di meglio che sparare addosso al portiere. E i gol? Bisognava solo aspettare. Ma non la grande giocata, piuttosto l’errore. E dopo l’ennesimo gol sbagliato da Stancu, ecco la frittata combinata da Tatarusanu: cross innocuo di Payet, Tatarusanu va molle sul pallone e l’attaccante lo supera di testa. A quel punto un po’ tutti si aspettavano l’inizio della fine per la Romania e invece dopo appena 7’ arriva l’errore è stato di Evra, in netto ritardo su Stanciu: entrata sulla gamba e rigore netto. Stancu va sul dischetto: palla a destra, portiere a sinistra, 1-1. Sembrava il risultato più logico, anche inevitabile. E invece, improvvisa, è arrivata la prodezza di Payet, un siluro dai 25 metri finito sotto l’incrocio dei pali, imparabile per Tatarusanu. Vince la Francia, ma Deschamps deve inventarsi qualcosa perché così non andrà molto lontano.

Gian Nicola Pittalis

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