Grandi Navi (foto di archivio)
Grandi Navi (foto di archivio)
Sono moltissime le reazioni alla decisione di vietare il transito alle grandi navi sul canale della Giudecca dal primo agosto.
Tra queste, anche quella di Renzo Varagnolo, Segretario generale FILT – CGIL Veneto.
Queste, di seguito, le sue dichiarazioni:
“In molti lo stavano aspettando, i musei veneziani, i palazzi storici, l’infinito patrimonio storico culturale della  nostra bellissima Città, che tra qualche settimana sarà ulteriormente certificato e difeso dall’Unesco, da tutti i Comitati sulla sicurezza, sulla salvaguardia ambientale e della laguna, della sua flora e fauna, da uno straordinario impegno dei movimenti con manifestazioni che hanno avuto eco mondiale. 
Una campagna mediatica portanti avanti per anni, cui nulla sono valsi i temi del lavoro portuale,  crocieristico, e complessivamente di porto Marghera, un’economia che era parte integrante dell’identità della Città.
E’ arrivato il decreto che ferma la crocieristica dal 1 agosto, perché non passare più per il canale della Giudecca senza una via alternativa e degli approdi alternativi, significa chiudere l’attività subito e sperare  che per la prossima primavera possa riprendere.
Abbiamo sempre condannato come organizzazioni sindacali i due tempi, che prevedono immediate ricadute drammatiche sul lavoro motivate dall’urgenza e si impegnano più avanti per la sua ripresa, i fatti dimostrano che questi impegni non si realizzano e sono i lavoratori a pagare il conto.
La scelta del Governo è incomprensibile se la traguardiamo al ridotto numero di navi da crociera che erano programmate nei prossimi mesi avendo tutte le condizioni per preparare gli approdi a Marghera, una  decisione dove sembra prevalere una strumentalità ideologica e politica più che della ragione.
Vorremo festeggiare anche noi lavoratori la tutela della città e del suo patrimonio, ma prevale l’amarezza di subire la perdita del lavoro, l’incertezza sul suo futuro, e non solo per il traffico crocieristico, ma complessivamente per l’acutizzarsi di una crisi complessiva del porto di Venezia e anche di Porto Marghera.
Spiace che il lavoro manifatturiero industriale e logistico sia equiparato ad un fenomeno da combattere perché danneggia la città o i suoi interessi, così leggiamo tutte le prese di posizione contro il traffico delle navi in laguna. Gli obiettivi strategici di nuove soluzioni con nuove infrastrutture, come l’off shore, rischiano
di far prevalere l’urgenza di uno stop da subito al lavoro e di non avere un governo delle scelte di cambiamento, perché il lavoro non ha un interruttore che si spegne e si accende poi, ciò che oggi perdiamo rischiamo di perderlo per sempre e condanniamo la città alla sola economia turistica e commerciale.
Noi non ci stiamo, noi della FILT – CGIL, noi delegati sindacali FILT – CGIL di tutte le imprese del porto, noi tutti lavoratori portuali,
chiediamo a tutte le istituzioni di farsi garante sulla tutela del lavoro del porto e di porto Marghera,  dalla Prefettura, alla Regione, al Comune e all’Autorità Portuale, a loro chiediamo di assumersi la responsabilità sul futuro, ma anche di impedire che siano realizzate scelte che contrastano una parte altrettanto  fondamentale del patrimonio della Città e della Regione come i lavoratori di porto Marghera e della Portualità”.