Le continue manifestazioni degli studenti che sono l’evidente conseguenza del malcontento nelle scuole sfociano spesso nella scelta dell’occupazione delle strutture scolastiche.Di solito in ogni città si crea una Rete di più scuole che decidono di occupare nello stesso periodo. Anche se non è raro che tali episodi finiscano con l’esaurirsi senza alcuna conseguenza, è anche vero che tali iniziative dovrebbero culminare con la preparazione di un ”atto collettivo forte”:  una manifestazione nazionale o un presidio regionale e provinciale per problematiche che accomunano più province o più città.Ed è quello che stamattina, senza alcun preavviso, è accaduto all’istituto turistico economico Andrea Gritti dove gli studenti, in totale disaccordo su come viene gestita la scuola a livello statale e vista la totale indifferenza delle amministrazioni verso la formazione (tagli, cambi di programmi ogni anno, insegnanti precari) hanno deciso di occupare l’istituto, chiedendo persino ai docenti di allontanarsi. Solo l’ultima delle occupazioni scolastiche avvenute tra novembre 2015 e oggi che hanno coinvolto soprattutto istituti tecnici.

Gian Nicola Pittalis

foscariFacciata1