Oggi pomeriggio alle 15 in un’aula del Consiglio Comunale affollata sin dal mattino, al termine della camera ardente in onore dell’ex sindaco di San Donà di Piave Gianfranco Marcon, l’attuale sindaco Andrea Cereser ha tenuto un breve discorso di commiato: “Grazie alla famiglia, alla moglie di Gianfranco, Giannina, e ai figli Luigi e Raffaella per aver voluto condividere questo momento con la città. È un onere ed un onore fare il sindaco della propria città. Negli anni di mandato, il sindaco diventa un esperto di umanità. Conosce tutte le tonalità delle esperienze umane, dalle vicende più tragiche a quelle cariche di soddisfazione.
Sperimenta la frustrazione di non riuscire a dare a tutti la risposta alla domanda che pongono, arrivando anche a rompere amicizie “storiche” per un “no” detto con dispiacere ma con fermezza. Solo per una questione di giustizia, di trattare tutti allo stesso modo, con la stessa dignità.
Condizione che consente di arrivare alla fine di un mandato, e alla fine di una vita, senza dover abbassare lo sguardo per la vergogna di qualcosa che non andava fatto. Nella parola “sindaco” è nascosta la radice greca “dike” che significa giustizia. Giustizia è cercare il bene di tutti e non solo di qualcuno”.

“Portare con sé un pezzettino di Gianfranco – ha continuato il sindaco Cereser – vuol dire tante cose. La passione per la propria città, la propria gente. La voglia di ridere e di far ridere. La determinazione nel perseguire gli obiettivi. La competenza distillatoria. La passione per la natura e per le arti. Il rigore morale. L’avversione ai compromessi al ribasso e alla politica di bassa qualità. Il cielo stellato. Quello che ciascuno conosce di lui, ha apprezzato e vuole far vivere in sé. Questo è, a mio avviso, il modo migliore per ricordare un uomo e un Sindaco come Gianfranco”.