Oltre 1.120 appuntamenti, che hanno fatto registrare più di 140.000 presenze complessive, interessando 400 luoghi tra teatri e spazi all’aperto e coinvolgendo circa 500 compagnie e gruppi artistici.
Sono stati 265 i Comuni italiani attivati grazie ai Circuiti anche nel trevigiano per un totale di quasi 3,7 milioni di euro di costi sostenuti(oltre il 50% del finanziamento Mibact destinato agli stessi soggetti). I 13 circuiti regionali protagonisti di questa performance fanno parte dell’Associazione delle Reti Teatrali Italiane (Arti), all’interno di Agis/Federvivo.
Questi numeri – sottolinea Patrizia Coletta, vicepresidente dell’Associazione delle Reti Teatrali Italiane – testimoniano l’impegno dei circuiti nel rimettere in moto la macchina creativa, economica ed occupazionale dello spettacolo dal vivo, riattivando il dialogo con la comunità che, con la grande partecipazione estiva, ha testimoniato la necessità di tornare a teatro”.
È un bilancio decisamente significativo, poiché maturato in un periodo ancora pieno di incertezze normative, quello relativo all’attività estiva 2020 (dal 15 giugno al 15 settembre) dall’associazione che riunisce i Circuiti Regionali Multidisciplinari dello spettacolo dal vivo di Piemonte, Toscana, Sardegna, Trentino-Alto Adige, Campania, Friuli-Venezia Giulia, Abruzzo-Molise, Veneto, Marche, Emilia-Romagna, Lombardia, Puglia e Lazio. I Circuiti hanno reagito e realizzato un progetto culturale necessario anche senza obblighi rispetto ai parametri ministeriali con la volontà di contrastare, con attenzione teutonica sul piano della sicurezza, il blocco delle attività culturali.
Il volume delle attività programmate nei tre mesi successivi al blocco alla chiusura dei teatri  – rimarca Sante Levante, Coordinatore dell’Associazione delle Reti Teatrali Italiane – conferma ancora una volta il ruolo concreto di catalizzatore dei circuiti regionali nella filiera dello spettacolo dal vivo, settore tra i più colpiti dalla crisi”.
Un’offerta di qualità, capace di richiamare una grande mole di pubblico, che ha potuto seguire gli spettacoli nel pieno rispetto delle misure anti Covid.
Numeri che dimostrano il grande lavoro e la voglia di partecipazione del pubblico, che vive e percepisce gli spazi dedicati allo spettacolo dal vivo come luoghi sicuri.
 “I luoghi dello spettacolo sono molto sicuri e devono essere distinti da altri luoghi di aggregazione dove, a buon diritto, non si può chiedere la compostezza – osserva Pierluca Donin, presidente dell’Associazione delle Reti Teatrali Italiane – Si tratta di spazi frequentati da cittadini che hanno voglia di tornare a teatro e che rispetta con rigore le norme sanitarie anti contagio”.