“Ilio 2.0, l’orrore della guerra” e il “Galà per Arturo Martini”, doppio appuntamento con il festival di teatro classico “Mythos” a Treviso.

Protagonisti Giancarlo Marinelli, Alberto Camerotto, i giovani attori di Tema Academy, la compagnia “Fumo Bianco”, Eleonora Biasin e Attilio Pisarri dell’associazione musicale “Manzato”.

Dall’epica della guerra di Troia, che si intreccia con l’immane tragedia delle Torri Gemelle dell’11 settembre, alla riscoperta del genio di Arturo Martini attraverso lo sguardo di Giovanni Comisso, artisti simbolo di Treviso, rievocati nel galà che si terrà tra le sculture esposte al Museo Bailo. Il festival di teatro classico “Mythos” in una settimana raddoppia gli incontri, che hanno segnato sempre il tutto esaurito, con il pubblico trevigiano.

Giovedì 30 maggio (ore 20) al Teatro “La Stanza”di via Pescatori è in calendario “Ilio 2.0 – 11”, dal cavallo di Troia alle Torri Gemelle, azione teatrale di Giovanna Cordova tratta dal romanzo “11” di Giancarlo Marinelli (La Nave di Teseo, 2021), che sarà presente in sala.

Giancarlo Marinelli è tra le figure più poliedriche della scena culturale italiana: scrittore, regista cinematografico e teatrale, sceneggiatore, editorialista, drammaturgo contemporaneo, attore e docente dell’Accademia delle belle arti di Roma. Vincitore del Premio Campiello – Selezione giuria dei letterati con il romanzo “Dopo l’amore” (2002), è direttore del Ciclo dei Classici del Teatro Olimpico di Vicenza (sua città natale) e del circuito teatrale Arteven.

“Il lavoro di Giovanna Cordova mi lascia ammirato da anni, tanto da  far diventare protagonista lei e i suoi ragazzi di Tema Academy all’Olimpico di Vicenza, in queste cinque edizioni dei Classici da me dirette. Avevo annunciato nella prima direzione di voler fare “11”,  un testo che è nato per il teatro e che poi è divenuto un romanzo. Complice la pandemia, però, non sono ancora riuscito a realizzarlo”, commenta l’autore e regista, “Il fatto che un primo assaggio sia dato da Giovanna e dai suoi allievi mi riempie di curiosità e di fierezza, perché soltanto l’energia di quella compagnia può essere in grado di trasferire quei fantasmi buoni, o quegli spettri oscuri, che popolano le pagine del romanzo. La sua volontà registica di mettere insieme le voci del classico, come echi di un passato  che tragicamente si riperpetua e ricomincia nella tragedia delle Torri Gemelle, trovo che sia il modo migliore per entrare dentro le macerie di una ferita ancora aperta nella civiltà moderna. Ma grazie al confronto con la tragedia che ci ha preceduto può, in qualche maniera,  rendere il sangue, che ancora cola, meno tormentato, meno doloroso, più dolce”.

 Il reading – spettacolo vedrà sul palco Alberto Camerotto, docente di lingua e letteratura greca all’Università Ca’ Foscari di Venezia e ideatore, insieme a Filippomaria Pontani, del progetto Classici Contro, partner del festival.  Le letture teatralizzate saranno a cura dei giovani attori di Tema Academy, mentre la scenografia è realizzata dall’artista Filippo Locatelli. “Quando la guerra entra nelle città, quando devasta le case, i palazzi, i teatri, gli ospedali, quando uccide le donne, i bambini, i vecchi, la gente qualunque, allora, come dicono i poeti più antichi, Omero, Euripide, Virgilio è la fine della vita e della storia.”scrive Camerotto, nell’anticipare quanto avverrà nell’azione teatrale diretta da Giovanna Cordova, che mette a confronto il racconto più antico e la grande tragedia moderna, a cui il mondo ha assistito con sgomento e paura:la caduta delle Torri Gemelle di New York l’11 settembre 2001.

Lo spettacolo intreccia il romanzo epico, quotidiano, commovente di Giancarlo Marinelli, che porta come titolo un simbolo, il numero “11”, con i versi più antichi sulla distruzione della città di Ilio. Sulla scena affiorano i pensieri della quotidianità, degli umili e dei potenti, nelle ultime ore prima del disastro, a Troia e nella Grande Mela. Ci sono i pensieri e le immagini della macchina fotografica di Kostantin Petrov, un giovane esule estone rifugiato a New York, che lavora come elettricista al 106° piano della Torre Nord del World Trade Center. Il suo sguardo è proprio sui minimi dettagli della vita di tutti i giorni. Accanto ci sono i pensieri di Bush, della moglie Laura, di Condoleezza Rice e anche quelli di Alia Ghanem, la madre di Bin Laden. “Così c’è lo sguardo di Cassandra, il grido di Andromaca, la parola di Priamo, le urla di Astianatte. Vittime e carnefici si mescolano nel disastro dell’umanità. È questo il nostro immaginario epico e tragico”. Il reading –spettacolo sarà preceduto dall’aperitivo di benvenuto alle 19.30 (ingresso libero, prenotazioni e informazioni tel. 3462201356).

Giovedì 1° giugno (ore 19.30) “Mythos” al Museo Bailo propone un’esperienza unica che abbina arte, teatro, musica e gusto: il primo “Galà per Arturo Martini”, realizzato da Giovanna Cordova con la collaborazione dei Musei Civici e il prezioso contributo del direttore Fabrizio Malachin. L’evento è pensato come una visione esclusiva della mostra in corso al museo di Borgo Cavour, in cui il pubblico potrà gustare una cena mentre seguirà la performance scenica affidata agli attori della compagnia “Fumo Bianco”: Giulia Pellicciari, Giacomo Vianello e Filippo Valese. “Lo spettacolo”, dice Giovanna Cordova, “è un dialogo, immaginario, tra Arturo Martini e Giovanni Comisso: il suo rapporto tormentato con la città di Treviso, al di là delle rappresentazioni idilliache che molte volte vengono proposte, ed il suo essere artista in costante movimento e trasformazione, la sua fisica impossibilità di vivere una vita “normale” perché, come ogni artista, porta in sé il “Tarlo” della creazione, che lo condanna fino ad arrivare all’autodistruzione. Questo spettacolo, per la prima volta, sarà proposto, non a caso, nel chiostro del museo Bailo, di fronte alla monumentale statua di Adamo e Eva: due adolescenti nudi che si tengono per mano resi profondamente umani dal peccato, un’immagine che si fa drammaturgia, racconto di amore e solitudine, tutto quello che solo con “nuovi occhi” e dato vedere”.  Lo spettacolo sarà accompagnato dalla musica eseguita da Eleonora Biasin, voce, e Attilio Pisarri, chitarra, entrambi docenti dell’associazione musicale Manzato”.

I piatti che verranno serviti ai commensali – spettatori coniugheranno la cucina trevigiana con i sapori internazionali. Lo chef di Praga Peter Gulbis presenterà gli Obložené Chlebičky, piatto di apertura caratteristico della cucina ceca e slovacca, un tipo di panino aperto arricchito da vari condimenti e guarnizioni. In tavola anche i tipici cicchetti veneti preparati dall’Osteria Arman. Alle 19.30 si terrà la visita guidata della mostra di Martini, alle 20.30 inizierà la cena a buffet, riservata ad un massimo di trenta persone; è necessaria la prenotazione al 346.2201356, info@temacultura.it.