Di problemi ne ha creati tanti sin dalla nascita ma ora, forse, si riesce a vedere uno spiraglio, questo se ci si basa solo sui numeri. Perchè il tram a Mestre ha creato più danni di un tornado. Dalle false partenze al bloccarsi per il ghiaccio alle interruzioni durante le corse, senza dimenticare che il giorno della sua inaugurazione in via San Donà la mercedes di un chioggiotto rimase incastrata tra due mezzi. Ma adesso con grande soddisfazione di Boraso, qualcosa sembra cambiare.

Ogni giorno in tram viaggiano in media 42mila persone e il sistema porta ogni mese 650mila euro d’incassi che coprono i costi di gestione e la rata del mutuo quarantennale che serve a pagare il restante dei costi.

«Il tram è ormai una costante negli spostamenti dell’utenza, coprendo più del 40 per cento dei viaggi compiuti all’interno del servizio automobilistico di terraferma» fa sapere l’Actv. Per Boraso gioia e prudenza «Siamo soddisfatti perché i primi risultati del collegamento con il centro storico sono positivi. Questo, però, non ci fa stare tranquilli sul fronte economico perché abbiamo ereditato un prestito molto oneroso e dobbiamo sperare che i passeggeri raggiungano presto quota 50mila al giorno e che i tassi d’interesse del mutuo in futuro diminuiscano».

La tratta più frequentata, come previsto, è proprio l’ultima che è stata attivata tra Mestre centro e piazzale Roma e, secondo l’Actv, la cittadinanza si sta abituando per quanto riguarda i parcheggi, anche se le interruzioni legate a motivi extra esercizio sono ancora la metà del totale. Da una parte i guasti meccanici, riparabili subito e in fretta, dall’altra la poca civiltà anche dei cittadini che spesso bloccano il tram parcheggiando sui binari o passandoci in bicicletta. Ma per quelli non bastano due viti.

Gian Nicola Pittalis

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