E con lo scudetto sono sei trofei in bacheca. L’Imoco Volley è lanciatissima nel panorama pallavolistico nazionale: in soli sette anni il club gialloblu si è meritato un posto di rilievo grazie ad una crescita costante ed inarrestabile che ha consentito alle gialloblu di conquistare tre titoli nazionali, una Coppa Italia e due Supercoppe. Non male per una società nata nella primavera 2012 dall’idea di due giovani imprenditori, desiderosi di non disperdere un patrimonio sportivo in seguito al ritiro della Spes Conegliano dal campionato.

Lo scudetto 2019 può essere definito quello della maturità. Conegliano è cresciuta di pari passo con la consapevolezza della propria forza. Attraverso infortuni – devastante quello (doppio) di Megan Easy, ad handicap quello di Rapha Folie, nel computo anche quello della meteora Nagaoka – e qualche sconfitta, il gruppo è maturato. Forse il punto di svolta della stagione gialloblu è da rintracciarsi tra dicembre, con l’inopinata sconfitta a Schwerin in Champions che ha rischiato di azzoppare il cammino europeo delle Pantere, ed inizio febbraio, dopo la bruciante sconfitta in finale di Coppa Italia.

Nel mezzo delle difficoltà, Conegliano ha trovato le energie mentali prima ancora che fisiche per serrare le fila e ricompattarsi. Ed anche il quarto di finale di Champions contro l’Eczacibasi è stato funzionale: spalle al muro, 0-3 in casa, l’Imoco ha reagito. Si spiega anche così la feroce determinazione offerta nelle altre sfide chiave della stagione, dal Fenerbahçe alla finale per il tricolore contro Novara. E proprio con l’AGIL Volley le Pantere hanno un conto aperto: finora la stagione è stata una continua sfida tra gialloblu e piemontesi, tra Supercoppa, Coppa Italia e campionato. Il bilancio, ancora parziale, è in favore di Imoco.

Ma non basta. C’è ancora una partita da giocare, forse la più importante perché vale una Coppa europea. Anzi, la Coppa per eccellenza, la Champions. Un successo legittimerebbe l’ingresso di Conegliano nel gotha della pallavolo continentale ma in mezzo c’è ancora l’Igor Gorgonzola. A Berlino il 18 maggio sarà derby italiano e ci si domanda se prevarrà la forza e la profondità gialloblu o il talento del sestetto novarese. In sfide secche finora l’AGIL ha dimostrato di poter essere velenosa e dopo la clamorosa débacle nella corsa al tricolore vorrà sicuramente rifarsi. Per contro, la fame di vittoria delle Pantere non è ancora terminata. E la variabile potrebbe essere alla fine Paola Egonu, attuale martello di Novara ma in predicato di prendere il posto di Samanta Fabris in gialloblu: lo scudetto è stato deciso anche dagli errori della fortissima azzurra le cui bordate si sono rivelate un’arma a doppio taglio. A Berlino Egonu firmerà la rivalsa piemontese o dovrà vedere le sue prossime compagne di club alzare l’ennesimo trofeo di una stagione comunque da ricordare?

 

 

(photo credit: Gregolin per Imoco Volley)