Irné Herbst
Irné Herbst

Ha fatto rientro a Treviso da qualche settimana, dopo aver trascorso il lockdown in Sudafrica, e ha ripreso gli allenamenti con la sua squadra, il Benetton Rugby, alla Ghirada, da una decina di giorni. Irné Herbst ora sta riprendendo la piena forma e in questa intervista ha parlato delle sue sensazioni circa la prossima stagione.

Irné, sei tornato in campo a La Ghirada circa due settimane fa. Come hai trascorso il lockdown in Sudafrica?
«Innanzitutto sono molto contento di essere tornato in Italia. Sono stato circa quattro mesi in Sudafrica, è stato un periodo lungo, ma ho trascorso tanto tempo con la mia famiglia, come ho detto è bello essere tornato, vedere i ragazzi allenarsi molto duramente».

Stai quindi lavorando individualmente e seguendo un programma specifico visto che sei rientrato da poco?
«Mi sono allenato comunque bene in Sudafrica, ovviamente le palestre e tutte le altre strutture per allenarsi erano chiuse, non era facile allenarsi, ma lo staff medico del Benetton mi ha dato un’importante mano per  sostenere le mie sessioni di allenamento, chiaramente non con la squadra. Correndo vicino casa seguito dallo staff RTP che ringrazio, in particolare i due responsabili Giorgio Da Lozzo (Preparatore fisico, responsabile RTP) e Nicolò Valerio (Fisioterapista, responsabile RTP) trattando la mia preparazione in modo davvero professionale e sono molto contento per questo. Ci vorranno circa quattro o cinque settimane per tornare veramente in forma, ma sono veramente entusiasta».

Come ti sembra la squadra in vista della prossima stagione?
«Sto vedendo i miei compagni e si stanno allenando molto bene, sembrano tutti in gran forma e davvero pronti fisicamente. Anche i nuovi arrivi e i permit player sono pronti e fremo nel vedere i ragazzi all’opera quest’anno, c’è una sana competizione su tutti i ruoli per prendersi la maglia da titolare e abbiamo una squadra molto forte. Sono carico per andare alla conquista di un trofeo».

È il tuo quarto anno a Treviso. Quanto pensi di essere migliorato in queste stagioni di GuinnessPRO14?
«Penso che il coaching staff del Benetton mi ha realmente aiutato a sviluppare le mie capacità e qualità di gioco. Kieran ed altri molti giocatori mi hanno aiutato molto. Penso che in Sudafrica fossi più un giocatore monodimensionale, penso che Kieran e gli altri membri dello staff tecnico mi abbiano fatto crescere molto come giocatore, e sono carico per vedere cosa accadrà, migliorare ancora, quindi non vedo l’ora di cominciare la prossima stagione».

Sei una seconda linea molto importante per il reparto degli avanti. Darai anche consigli ai giovani permit player?
«Credo ci siano ottimi permit player fra le seconde linee, guardando i loro allenamenti mi sembrano profili molto interessanti e proverò ad aiutarli dando loro consigli su piccoli dettagli di gioco. Saranno molto importanti per noi lungo la stagione soprattutto qualora dovessero accadere degli infortuni».