Ecco come sarà salvata la prossima stagione. Il tema del ripascimento, dopo le ultime mareggiate, è stato affrontato in un incontro che si è svolto in Comune che ha visto la presenza del sindaco Valerio Zoggia, dell’assessore al demanio Esterina Idra, del dirigente Claudio Vanin (oltre ai funzionari Santarossa e De Faveri), quindi dell’ingegner Andrea De Götzen per il Genio Civile della regione Veneto; per Federconsorzi il presidente Renato Martin ed il consigliere Mauro Pavanetto.

E’ stato proprio l’ingegnere a relazionare sui lavori di salvaguardia e ripascimento, che si terranno in due fasi.

La prima. Di fatto da oggi prevede il posizionamento, nell’ultima parte della Pineta, dalla zona del campeggio Adriatico, fino alla foce del Piave, di massi a ridosso della fila di paletti a difesa dell’arenile. Si interverrà, inoltre, in tutti i punti della Pineta dove l’erosione è stata più forte.

Per il ripascimento della zona Pineta sono previsti 20mila metri cubi di sabbia prelevati dalla foce del Piave ed altri 15mila che saranno prelevati dalla zona del Mort. L’amministrazione comunale prevede, dunque, di reperire altri 40mila metri cubi di sabbia dalle zone di spiaggia di Jesolo dove questa è andata ad accumularsi. La Regione dovrebbe, non ultimo, garantire altri 80mila metri cubi (in due tranche) di sabbia dragata; su questo vi deve essere l’approvazione della Regione.

Seconda fase. Riguarda sempre la zona maggiormente colpita, quella della Pineta. Prevede il completamento dei pennelli a mare mancanti e la modifica di quelli esistenti, che termineranno, tutti, con una biforcazione a “Y”. Verrà, quindi, rinforzata la foce del Piave, con il prolungamento dell’argine. Lavori, questi, che verranno effettuati, entro la prossima stagione.

Federconsorzi ha chiesto interventi strutturali permanenti da prevedere in tempi rapidi, così da superare quella che sta diventando una cultura dell’emergenza. “Il ripascimento è un intervento che bisognerà effettuare tutti gli anni – ha commentato il presidente Martin – e di questo bisognerà tenerne conto per una programmazione pluriennale. Ripascimento che dovrà essere affiancato da un progetto ad ampio respiro, che permetta di mettere in sicurezza tutto il litorale, al di là degli eventi atmosferici straordinari, ormai sempre più frequenti”.

Federconsorzi ha, altresì, chiesto di lavorare su tre priorità. 1. Un progetto strutturale di salvaguardia del litorale, che superi la fase dell’emergenza. 2. Una tempistica di esecuzione rapida di tale progetto (prevedendo anche eventuali progetti sperimentali o parziali), dando così un forte segnale alla nostra comunità. 3. Il reperimento, di conseguenza, di fondi adeguati alla realizzazione di tale progetto anche (e non solo) attraverso la recente possibilità di accedere a fondi nazionali ed europei, non ultimo, il Recovery Fund.

“Da parte nostra – ha ribadito il presidente di Federconsorzi, Martin – la disponibilità di sederci attorno ad un tavolo programmatico con i vari enti, per dare un reale contributo e sostegno a tutte le iniziative che vanno in questa direzione. Ringrazio l’amministrazione comunale per la disponibilità dimostrata”.