Mister Ivan Javorcic
Mister Ivan Javorcic

Oggi mister Ivan Javorcic, allenatore del Venezia FC, alla vigilia della partita di Coppa Italia contro l’Ascoli, ha incontrato la stampa in videoconferenza.
Queste le sue dichiarazioni.
Innanzitutto mister: purtroppo, con questi 13 positivi nel gruppo squadra, immaginiamo che, nel complesso, verrà stravolto un po’ quello che aveva pensato.
“E’ chiaro che i 13 positivi sicuramente influenzano quella che è la preparazione, la strategia, nonché quello che sarebbe potuto succedere durante la partita. Sarà sicuramente un approccio diverso, ma dobbiamo comunque aspettare domani, perché abbiamo ancora 24 ore a disposizione, quindi dobbiamo capire come sarà la situazione in queste 24 ore, quindi, in questo momento, l’unica cosa che possiamo fare è adattarci a quello che è la situazione e capire se può peggiorare o rimarrà uguale. Diciamo che la tattica e la strategia, in questo momento, sono in secondo piano”.
Che avversario si aspetta? Sicuramente l’Ascoli è una squadra di valore.
“Sicuramente, questo è un test già di per sé  importante e difficile, perché l’Ascoli è una squadra che ha qualità, ha tutte le caratteristiche per far bene in categoria, ha un tecnico preparato, quindi sicuramente è una squadra che ci darà un po’ la dimensione di quello che ci aspetterà in campionato, quindi sarà sicuramente un match interessante da questo punto di vista”.
Quindi Lei sarà “costretto” a prendere a piene mani dalla primavera per rimpolpare il suo organico?
“Sicuramente ci sarà bisogno di tanti elementi della Primavera per arrivare al
numero giusto di giocatori che possono essere a disposizione, ma di certo c’è una estrema difficoltà nel preparare la partita di domani”.
Ci sarà quindi una conseguenza anche sull’esordio in campionato?
“Gran bella domanda. Evidentemente quello è un bel dubbio al quale adesso è impossibile rispondere, perché dipende da cosa succederà domani e nei prossimi giorni; bisogna capire bene anche gli input che arriveranno dagli altri, e non posso darvi tante tante informazioni. Però è chiaro che, automaticamente, la partita contro il Genoa sarà complicata, difficile, anche a rischio per poi”.
Significa che la partita contro il Genoa potrebbe non essere disputata?
“Non ho le competenze per dirlo. Ma indubbiamente, dal punto di vista tecnico posso dire che sarà una partita di difficile preparazione ; quindi siamo un po’ in attesa dobbiamo un po’ adattarci a quello che può essere l’imprevedibilità del momento, perché comunque questo virus è imprevedibile, e noi cerchiamo di rispettare le regole, cerchiamo di prepararci al meglio, a fare il nostro lavoro, quello che riusciamo a fare. Tuttavia, in questo momento, è veramente difficile parlare di qualsiasi cosa in maniera concreta, ci dobbiamo solo adattare a un evento imprevedibile”.
A parte la notizia odierna: c’erano varie situazioni di ragazzi un po’ acciaccati, i quali non avevano giocato già  mercoledì.  Riguardo a loro può  farci il punto della situazione, su quelli che potrebbero essere i tempi di recupero?
“Non lo so. Come ho detto mercoledì, tutti i ragazzi che erano acciaccati, stanno meglio. Ma non sono cose che mi preoccupavano mercoledì e non sono cose che mi preoccupano oggi.  Non è quello il problema. Son cose che si risolvono in poco tempo, in questo momento non è un problema di acciacchi”.
Se lo aspettava diverso questo esordio, di certo.
“Sì, ma bisogna saper accettare queste avversità, queste imprevedibilità, e, perché no, magari anche provare a crescere in questo momento di estrema difficoltà. Cerchiamo di imparare qualcosa, chiaro che la partita in sé diventa difficile, ma il Venezia in generale ha bisogno di crescere, quindi ben vengano le avversità, se sappiamo imparare in generale dalle cose difficili”.
A Bolzano Le erano capitate situazioni simili in queste proporzioni?
“Sì, mi è capitato a Bolzano, con la Pro Patria, e anche contro il Padova, anche se non in queste dimensioni. Ma penso che sia una cosa che quasi tutte le squadre abbiano avuto, pertanto ribadisco: bisogna saperla gestire all’interno all’esterno e cercheremo di fare tutti del nostro meglio nel rispetto delle regole”.
Pensa che, nonostante tutte queste problematiche, riuscirà comunque in giornata a fare la lista dei convocati?
“Penso che nel pomeriggio, quando avremo più informazioni, sarà diramata”.
A che punto è l’amalgama, il lavoro, visto che avete lavorato tanto sotto il punto di vista atletico? Avete lavorato tanto ovviamente anche sotto l’aspetto. Chiaro che non ci dirà che questo è il Venezia che vuole Lei, ma può dirci quale e quanta strada c’è ancora da fare?
“Abbiamo lavorato tanto il sotto tutti i punti di vista; è difficile tirare una riga e dire a che punto siamo, perché abbiamo avuto pochi feedback, cioè le partite vere. Solo il campo ti può dire a che punto sei e quanto devi ancora migliorare, e in che cosa devi migliorare. Pertanto, quello che posso dire con certezza è che è stato un mese e mezzo sicuramente di qualità, di lavoro, con le idee chiare di quello che vogliamo fare, sia in campo che fuori, le idee chiare su quello che deve essere la la filosofia, la cultura etica di lavoro, di rispetto delle regole di quello che questo Venezia potrebbe fare in futuro. Però, a che punto siamo, sinceramente non lo so, non posso dirlo perché ripeto: ci sono stati tanti problemi,  sappiamo che abbiamo dovuto adattarci a un mercato difficile, perché una retrocessione già di per sé è difficile mentalmente, sulla testa dei giocatori e anche per la società, da gestire, per le dinamiche di mercato. Ma abbiamo lavorato con idee chiare, penso che abbiamo fatto anche delle buone cose, abbiamo mandato dei messaggi giusti, stiamo lavorando in una direzione determinata, ma ci vorrà tempo. Quello che io penso è che il Venezia, più che ripartire, deve ricostruirsi, quindi partire dalle fondamenta. Quanto tempo ci vorrà? Tutto dipende da tante cose, dipende dalla struttura della squadra, da quanto saremo bravi a reagire alle difficoltà di quello che troveremo in campo. Solo il campo ce lo può dire, io sono pronto a lavorare pronto ad assorbire queste difficoltà perché vedo una strada chiara dove il Venezia deve andare per essere credibile, ma in questo momento è difficile dirlo. Di certo sono contento di tutti i protagonisti, dello staff, di tutto quello che mi circonda, e quindi sono fiducioso e positivo su quello che si può costruire”. 
La “prova generale”, contro il Cesena, non è andata particolarmente bene. Le ha dato più certezze rispetto a quelle questo percorso di cui ha appena detto, o Le ha tolto qualche certezza che cominciava ad avere?
“Mi  ha dato alcune informazioni. Sicuramente è difficile chiamarla prova generale in sé, perché già mercoledì avevamo tanti difetti. Quindi, non era una partita per me reale da questo punto di vista. Però diciamo che mi ha dato informazioni: in questo momento tutto tutto serve, tutto vale, che sia negativo, che sia positivo, semplicemente a capire da dove si parte. Ci scopriremo strada facendo, nelle partite che andremo a giocare. Purtroppo quella di domani ci darà poco da questo punto di vista, purtroppo; cercheremo semplicemente di assorbirla, e quindi quando cominceranno le sfide vere, quelle di campo quello del confronto con avversari di livello capiremo a che punto saremo e fino a che punto dovremo lavorare, con tutta onestà e sincerità. Quindi, tutte le informazioni che arrivano, anche se arrivano positive e negative, sono importanti per noi, per poterci lavorare e migliorare. Ci saranno sicuramente problemi e io sono qui apposta per provare a risolverli”.